RADIOHEAD

OK Computer, Parlophone 1997

I Radiohead rappresentano il suono degli anni ’90. “OK Computer” è l’apice di un percorso creativo che portò la band di Thom Yorke dal rock a uno stato di sublime non genere. Noise? Art rock? Psichedelia? Avantgarde? Tutto questo. Niente di questo. Ma noi siamo qui per parlare della copertina di “OK Computer”, figlia di un periodo grafico ben preciso. Non importa se dentro al libretto c’erano cento e passa riferimenti, messaggi criptati, richiami e indizi, dopo ne andremo a decifrare alcuni, qui quello che importa è che la copertina di “OK Computer”, nella sua bellezza, è invecchiata a vista d’occhio, tipica conseguenza di un lavoro ancorato a mode che durano lo spazio di una stagione. La copertina dell’album è opera di Stanley Donwood, che oggi racconta qual è stato il suo obiettivo primario nel cucire un vestito alle canzoni dei Radiohead: “Volevo arrivare alle ossa, volevo raschiare via la superficie, volevo cancellare il superfluo”. Donwood era un amico della band e trascorse con loro molto tempo in un edificio del 15esimo secolo di proprietà dell’attrice Jane Seymourm, l’attrice, infatti, prestò la sua dimora per la registrazione del disco. Donwood passava il suo tempo tra il lavoro al computer e partite di croquet con i Radiohead. Il grafico iniziò così a lavorare alla copertina dell’album nel settembre 1996. Le registrazioni si svolsero in un clima surreale, il silenzio della campagna inglese dominava ogni momento della giornata, mentre i Radiohead erano ossessionati dal “rumore”. “Io e Stanley pensavamo al rumore di fondo che è presente costantemente nella nostra vita - dice Yorke – e così Donwood ha iniziato a lavorare sulla composizione di più immagini, per dare l’idea del rumore della nostra esistenza”. Ogni disegno o foto fu scelto per il suo significato intrinseco, mentre il colore dominante, il bianco, fu scelto per il significato che ha in molti Paesi del mondo legato alla morte. “Il bianco per alcuni è anche sinonimo di fuga – aggiunge Donwood – ma credo che in pochi lo abbiamo associato a questo significato”. Molte immagini utilizzate in copertina e all’interno del libretto furono prese da un manuale di sicurezza aerea, che sulla sleeve furono associate ad una foto monocromatica di un’autostrada. Fu quindi aggiunto il titolo dell’album ed il nome della band in alto a sinistra, quasi a voler sottolineare che il caos sottostante era opera di una combriccola di persone che imbracciati i loro strumenti avevano dato vita alle paranoie del mondo. “La copertina di OK Computer – dice Yorke – è legata all’idea del rumore bianco. Un lavoro di sovrapposizione di strati e strati d'immagini, scritte, sporchi, per poi raschiare via, passaggio dopo passaggio, il superfluo”. Donwood ha invece una sua opinione sulla copertina che ammette con assoluta sincerità: “Alla fine del lavoro ero molto soddisfatto del risultato, poi col passare del tempo il mio entusiasmo è scemato ed oggi preferisco decisamente il lavoro fatto sul retrocopertina, dove campeggiano le parole: Love e Lucky”. Il grande lavoro di Donwood non si è fermato, come detto, alla sola copertina, ma tutto il libretto e l’inlay sono pieni zeppi di misteriosi segnali. Per esempio il numero 18576397 è stato tradotto come il momento preciso in cui il disco fu terminato. E precisamente alle 18.57 del 6 marzo 1997. A pagina 4 invece si possono leggere alcune frasi in greco, che tradotte significano: “Non gettate oggetti inutili in mare. Tenete il mare pulito. È per la vostra salute”. La lirica di “Airbag” è invece impaginata come a raffigurare un carro armato. Al riguardo del codice che compare di fianco al titolo di “Paranoid Android”, se provate a digitare “yuc” su una tastiera in modalità lingua “ebraico” otterrete la parola “Bene”, mentre digitando “zhd”, avrete la parola “Cardigan”. Inoltre ci sono parole in esperanto: Injektilo = siringa, Symbol = simbolo, Dangera najabar = vicinato pericoloso. Poi si possono trovare frasi religiose vicino all’immagine di una famiglia come: “Gesù salva”, “Dio è amore”, “Ancora vergine”, “Gay è buono”. Chiudiamo questa disamina con le parole riportate a pagina 2 del libretto: “Salta fuori dal letto, non appena senti la sveglia”, frase che, ricorda Donwood, è riferita agli operai che dipingevano i numeri luminosi sulle sveglie, deceduti nella maggior parte dei casi per colpa delle vernici cancerogene utilizzate. Per chi volesse immergersi in altri messaggi sarà utile visitare la pagina: www.followmearound.com/hiddenguideokcomputer.php. Questa copertina resta figlia del suo tempo, anche se “OK Computer” è difficile, ora, immaginarselo con un altro vestito.


(Pubblicato il: 23/07/2014)