Recensioni Sonda - 17

Sonda è un progetto del Centro Musica, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, nato per sostenere la creatività in ambito musicale. Sonda si propone di indicare la strada al talento a tutti gli artisti della Regione Emilia-Romagna che decideranno di sottoporre la propria arte ad un manipolo di consulenti-musicisti, produttori discografici, manager, editori musicali – otto “saggi” che cercheranno di affinare il profilo artistico di ciascun iscritto, in modo da rendere più appetibile la loro proposta musicale per il mercato discografico. Tutto il materiale inviato o consegnato al Centro Musica (non ci sarà una limitazione di tempo perché Sonda rimarrà operativo come progetto sperimentale fino a metà del 2006), verrà ascoltato ed assegnato ad un valutatore, che dovrà realizzare un report da consegnare all’artista. A questo punto l’artista dovrà cercare di seguire i suggerimenti del tutor ed arrivare, anche dopo alcuni report, ad un prodotto musicale, pronto per essere divulgato. Proseguiamo, su questo numero di Musicplus.it, le recensioni di alcuni degli artisti iscritti.

MORGANA
I Morgana sono un gruppo proveniente da Imola, attivo dal 2003, con una classica trafila che accomuna molte band, sono passati dalle cover a brani originali. Dal primo album autoprodotto i Morgana hanno scelto due brani con i quali si sono iscritti a Sonda. “Chi l’Avrebbe Mai Detto” è il singolo dell’album, un pezzo di pop rock che risulta avere un ritornello indovinato e una buona struttura, manca forse di originalità, ma nel pop rock di stampo italiano è decisamente difficile riuscire a essere originali, senza cadere nell’imbarazzante. Con “Regalami Il Tuo Corpo” i Morgana diventano più scuri, più tenebrosi, qui il pathos della canzone avvolge maggiormente l’ascoltatore, mi ha ricordato in alcuni passaggi i Litfiba dei primi album e questo, per il sottoscritto, è un ottimo paragone. I Morgana fanno pop rock, una scelta artistica non facile da percorrere, questa giungla è pronta a mangiarsi vivi tutti coloro che cercano di emergere. Un consiglio potrebbe essere quello di rendere maggiormente personale la proposta artistica. Magari inserendo più “cattiveria” nel loro sound. I Morgana hanno sicuramente fiato in corpo per correre ancora per molto, si avverte. I Morgana sono stati attribuiti a Carlo Bertotti.

LUBRIFICATION
I modenesi Lubrification (età media 17 anni) hanno una A cerchiata nel loro nome e solo questo permette di classificare la band senza paura di sbagliare. I Lubrification fanno punk rock, o meglio punk hardcore. Dal primo demo con sette brani hanno estratto due canzoni finite in Sonda. “Everyone Here Hate You” è un calcio allo stomaco. I Dead Kennedys guardano compiaciuti, mentre sono sulla tomba di Darby Crash dei Germs e vedono sfrecciare i Raw Power inseguiti dagli Indigesti. I Lubrification con questo pezzo dimostrano di avere imparato la lezione. Caos, voci strappate, budella contorte. Nulla da dire. Con “Burn The Flags” il discorso musicale si fa ancora più estremo. Slogan urlato, testo compresso in una manciata di secondi, qui i Disorder vanno braccetto con i Discharge, mentre i Black Flag si scolano una birra. Nulla dire ai Lubrification, quello che vogliono fare lo fanno bene, sempre inteso che stiamo parlando di hardcore punk, dove la tecnica e la maestria non sono contemplate. Qui occorre un nemico verso il quale scagliarsi con veemenza. I Lubrification hanno sicuramente trovato il loro nemico. I Lubrification sono stati attribuiti a Daniele Rumori.

18 POLITICO CREW
I 18 Politico Crew sono nati nel 2009 dall’idea di Camo e Nico, che avevano già militato in gruppo di crossover parmense, i Karma Kenosi. A completare la crew Garra e Gilio. Un primo lavoro discografico, anticipato da alcuni singoli, ha permesso al combo di esibirsi in giro. A Sonda i 18 Politico Crew si sono iscritti con “Mail Verti” e “Ora”. La prima soffre di alcuni passaggi vocali (e nel rap il passaggio vocale è fondamentale) un po’ tirati per le orecchie. Occorre rivedere il testo per asciugarlo un poco e renderlo più fruibile, meno parole ma più focalizzate per arrivare in modo più preciso e mirato all’ascoltatore. Anche la scelta del cantato sotto ai rapper rende il tutto un po’ confuso. Con “Ora” il messaggio della Crew risulta più focalizzato, c’è meno confusione, le parole arrivano come un treno lanciato a folle velocità. Le parti vocali si alternano in maniera perfetta, echi del rap italiano si odono qua e là, ma non è un problema, anzi denota che i 18 Politico Crew hanno ascoltato tanto rap prima di cimentarsi nel loro progetto artistico. Ci sono i margini per migliorare e rendere il tutto più fruibile e cattivo. I 18 Politico Crew sono stati attribuiti a Luca Fantacone.

DAS SPECTRE
Das Spectre è il progetto solista di Giorgio Pecorari, già negli Avantgarde, New Deal e Layfaces (dove era il chitarrista). Oggi con questa creatura artistica si propone come polistrumentista e cantante. A Sonda Das Spectre ha deciso di iscriversi con “Fare Le 3” e “Trentenni Nel 2012”. All’ascolto dei due brani il progetto di Pecorari è pieno zeppo di idee. Il testo di “Fare Le 3” può diventare un racconto di vita di tanti giovani, la musica minimale riesce a dare un giusto supporto alle parole di Das Spectre, che però deve migliorare nella sua impostazione vocale. Infatti, la nota “dolente” è proprio il cantato, Giorgio deve ancora crescere e migliorare. In “Trentenni Nel 2012” Pecorari si cimenta in un recitato che riesce ad ovviare alle lacune vocali del precedente brano ed anche quando si lascia andare ad intonazioni il risultato non è affatto disastroso. Il pezzo è un bello spaccato dell’attuale realtà di tantissimi giovani. L’unico consiglio a Giorgio è quello già espresso di insistere per migliorare la sua voce. Quando supererà questo scoglio il progetto Das Spectre sarà pronto per conquistare il mondo. Das Spectre è stato attribuito a Davide Benetti.

LIA FAIL
I Lia Fail arrivano da Bologna e sono attivi da alcuni anni. Il gruppo è caratterizzato da una voce femminile (Sabella) e una maschile (Andrea). I due brani che hanno presentato a Sonda rispondono ai titoli di “Sunset” e “Prayers”. Il primo ha un incedere marziale con la voce cavernosa di Andrea che ricorda quella di Nick Cave. Il pezzo riesce, nella sua struttura minimale, a coinvolgere l’ascoltatore, in una sorta di viaggio mistico tra le pieghe di un neo folk dai tratti possenti. Non vedo ulteriori miglioramenti di sorta, se non un orecchio esterno che possa guidare i Lia Fail in quei piccoli accorgimenti, per esempio una seconda voce, o un assolo fuorviante, che possono rendere ancora più intriganti le canzoni. In “Prayers” la voce di Sabella rende il brano assolutamente sognante. Il neo folk, l’incidere militaresco della sezione ritmica che fa da contraltare alla voce delicata, è un buon viatico per lasciarsi andare all’ascolto. I Lia Fail, potrebbero anche tentare la carta delle liriche in italiano, rendendo, di fatto, il loro progetto ancora più vicino alle orecchie degli ascoltatori, facendo in modo che i temi antimilitaristi e introspettivi della band giungano chiari e precisi. I Lia Fail sono stati attribuiti a Marco Bertoni.


(Pubblicato il: 03/07/2014)