Dead Kennedys - Fresh fruit for rotting vegetables

IRS/Cherry Red, 1980

I Dead Kennedys sono stati il nome di punta dell’hardcore americano. Nessuno può obiettare a questa affermazione. I Dead Kennedys hanno fatto politica nella loro breve ma intensa carriera. Nessuno può negare questa affermazione. Le loro copertine, tutte indistintamente, sono state un calcio in faccia alla società americana. Nessuno può contestare questa affermazione. Ecco perché oggi andremo a guardare da vicino la copertina del primo album dei Dead Kennedys, quel “Fresh Fruit For Rotting Vegetables” che spalancò le porte dell’inferno statunitense. E’ infatti evidente che i Dead Kennedys sono stati abili provocatori sia con la musica sia con le immagini. Davanti ai loro dischi non si rimane indifferenti neanche a distanza di anni. Molti possono obiettare che le copertine dei Dead Kennedys non rappresentino l’arte contemporanea, o l’alta scuola di grafica gestita da poche potentissime agenzie in tutto il mondo. E’ vero, ma questi signori, per esempio, hanno dovuto sostenere una causa che ha portato sull’orlo del fallimento la Alternative Tentacles, la casa discografica di proprietà di Jello Biafra, voce del gruppo. La causa fu intentata per colpa di un poster inserito (parola in questo caso opportuna) nell’album “Frankenchrist”. L’opera di H.R. Giger, il responsabile di copertine storiche per Deborah Harry (Blondie), Emerson Lake Palmer e di tutta l’iconografia fantascientifica della saga di “Alien”, fu ritenuta scandalosa e diede inizio ad un lunghissimo processo contro Biafra e soci. Se siete curiosi cercate l’immagine del poster su Internet per osservare la pietra dello scandalo. Ebbene costoro, i Dead Kennedys, in sette anni e sei album hanno trasformato l’idea di grafica applicata alla musica. Ammirando “In God We Trust”, un album estratto a caso dalla loro discografia, ci si può immaginare la violenza sonora del disco prima ancora di ascoltarlo. Così è anche per la copertina di “Fresh Fruit For Rotting Vegetables”. A chi altri poteva venire in mente di utilizzare una foto che ritrae il rogo di cinque autovetture della polizia? A chi altri poteva venire in mente di chiamarsi “I Kennedy Morti”? A chi altri poteva venire in mente di mettere il titolo dell’album sul retro ed utilizzare un carattere gotico per il proprio nome? La foto del rogo fu pubblicata un paio di anni prima dal quotidiano “San Francisco Examiner” per mostrare ai lettori le notti di scontri in città dopo la “morbida” sentenza nei confronti di Dan White. Costui entrò il 27 novembre 1978 nel municipio di San Francisco ed uccise il sindaco George Moscone e l’attivista gay Harbey Milk. White aveva dato le dimissioni, pochi giorni prima dalla carica di consigliere comunale, perché contrario ai provvedimenti contro la discriminazione nei confronti dei gay.

Fu condannato a sette anni e otto mesi di reclusione perché ritenuto seminfermo di mente. Malattia che i suoi difensori cercarono di attribuire ad uno stato di depressione dell’omicida. Per dimostrare la depressione gli avvocati chiamarono in causa il cibo spazzatura con il quale White aveva iniziato a nutrirsi, proprio lui, persona dedita al culto della forma fisica. Questa linea difensiva entrò nella storia con il nome di “Twinkie defense” e fu utilizzata in numerosi processi duranti i quali i difensori cercarono di mettere in risalto un particolare stato depressivo causato dall’abuso di cibi o bevande, come la caffeina. La mite sentenza diede il via ad una serie di incidenti, i “White Night Riots”, notti di guerriglia urbana che mandarono in ospedale più di 200 persone. White fu scarcerato nel 1984 e dopo un anno di libertà vigilata, i primi mesi si nascose a Los Angeles, rientrò a San Francisco dove si suicidò nel 1985 con i gas di scarico dell’autovettura della moglie. Detto questo, mettere in copertina una foto scattata duranti gli scontri scaturiti dalla mite sentenza, fu un chiaro segnale politico da parte dei Dead Kennedys. Sicuramente in America molti di coloro che comprarono il disco si dichiararono, con il loro acquisto, contro quella sentenza ed il messaggio dei Dead Kennedys arrivò nella casse di tanti stereo. La band mostrava i muscoli con una copertina violentissima. Ironia della sorte l’immagine delle volanti in fiamme non procurò nessun problema ai Dead Kennedys, problemi che invece arrivarono per la foto utilizzata sul retro. A proposito del back sleeve, che riportava il titolo del disco utilizzando un carattere fatto come il lazo dei cowboy, East Bay Ray (chitarra) dice: “La vita americana è fatta di tante gente che torna a casa, si apre qualche lattina di birra e si mette davanti alla televisione senza pensare minimamente alla vita reale. Noi invece volevamo scuoterli con delle canzoni che fossero fresche come la frutta e marce come la verdura. Uno scossone nuovo ed originale”. Sempre sul retro i Dead Kennedys decisero di mettere una foto di un gruppo lounge anni cinquanta. La band vestita in smoking era in perfetta antitesi con il suono dei Kennedys. Qualche anno dopo la pubblicazione, uno dei componenti della band lounge fu informato di questa foto ed intentò una causa. La causa fu persa dai Dead Kennedys, che dovettero ripubblicare il disco ritoccando la foto in questione. “Decidemmo di togliere le teste di tutti i componenti”, dice East Ray Bay, “un anonimo gruppo americano di lounge tornò nel suo anonimato”. Ecco la storia di una copertina che cambiò lo stile grafico della musica hardcore/punk. Se poi volete divertirvi andate a cercare le immagini di “In God We Trust, Inc” (un bel crocefisso disegnato dall’artista Winston Smith, fatto di banconote che creò qualche problemino con la destra religiosa americana, ma fece schizzare le vendite del disco), di “Plastic Surgery Disasters” (dove una mano bianca e ben curata tiene in modo caritatevole una mano nera, pelle ed ossa), di “Frankenchrist” (con una bella foto di una parata dell’ordine degli Shriners che procurò un’altra denuncia nei confronti dei Kennedys, poi archiviata perché lo scatto fu acquistato dal settimanale Newsweek), di “Bedtime For Democracy” (con un altro disegno di Winston Smith che ritrae la statua della libertà un poco bistrattata dalla società che la circonda). Insomma “Fresh Fruit For Rotting Vegetables” brucia ancora dopo 28 anni dentro la sua copertina al vetriolo. Attenti a non scottarvi. Maneggiare con attenzione.


(Pubblicato il: 28/11/2013)