Miss Kenichi

Collision time
Mi perdonerete se arrivo a questo cd con un anno di ritardo. Anche perché in un mondo che brucia tutto in ventiquattro ore, dopo trecento e passa giorni dalla pubblicazione mi sento libero di poterne scrivere. Ma perché vi chiederete? Perché sarebbe un delitto non parlare di “Collision Time”, opera prima di Miss Kenichi, ragazza teutonica che canta in inglese ed è arrivata in Italia grazie alla Alpha South Records di Firenze. Sarebbe un delitto non dire che questa biondina di Stoccarda ha le capacità per farvi innamorare della sua musica. Voce vellutata, chitarra pizzicata, melodie sognanti, parole delicate. Miss Kenichi potrebbe far parte del novero di artiste del calibro di Tori Amos (meno lamentosa), PJ Harvey (meno rock), Cat Power (meno blues), o Suzanne Vega (più simile). Inoltre il suo debutto discografico, nella versione italiana, contiene i testi tradotti nella nostra lingua, ulteriore aiuto per noi poveri mortali per cercare di entrare in punta di piedi nel suo mondo fatato. Miss Kenichi in un paio di anni si è esibita in oltre 200 concerti, riscuotendo sempre applausi sperticati. Tutto questo vorrà dire qualcosa. Tra i pezzi più struggenti “Arrived” (di cui è stato girato anche un video), “Collision Time”, “Black Bird” (con un inizio alla Suzanne Vega da antologia), “Blue Eyed Stallion”, “It Wont Come”, “River”, “Away”, opppsss, sto elencando tutta la tracklist, quindi mi fermo. Malinconica, onesta e sincera. Miss Kenichi è stata una piacevolissima sorpresa. Sarebbe stato un delitto non parlarne. Ascolto consigliato anche al chitarrista dei Coldturkey.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)