Steve Malins

Depeche Mode Black Celebration
I libri musicali sono considerati, dai più, spazzatura editoriale. Forse hanno ragione, perché leggere cosa si cela dietro ad un disco di successo, o cosa si nasconde dietro ad una carriera non è la stessa cosa che gettarsi tra le pagine di capolavori della letteratura. Sarà così, anzi è così, ma quando ho visto l’ennesimo libro dedicato ai Depeche Mode, ho dovuto far la fila in cassa per comprarlo. A casa mi sono gettato nelle oltre 300 pagine ed oggi, che l’ho finito di leggere, posso dire che è il libro più bello, interessante e profondo che abbia mai letto sui Depeche Mode. E ne ho letti tanti. Un libro che scava dentro l’anima di un gruppo di successo con i diretti interessati ed attraverso la citazione di decine e decine di riviste inglesi ed americane. Un libro fatto con il cuore, che non esita a mostrarci i protagonisti nel loro aspetto più crudo e devastato. Un libro che non risparmia critiche, come non si tira indietro, quando è il momento di elargire elogi sperticati. Un libro che avrei voluto leggere ad ogni uscita discografica dei Depeche Mode per comprendere maggiormente il loro lavoro artistico. Un libro che mette a nudo queste rockstar nella loro assoluta “povertà” d'uomini persi negli anfratti bui dell’esistenza. Un libro che mette nero su bianco un giudizio al vetriolo sul lavoro di Anton Corbjin, giudizio che condivido pienamente, ma che mi sembrava di non poter condividere con nessun altro al mondo. Un gran libro che non sarà un capolavoro della letteratura moderna, ma in fondo a me non interessa che lo sia. Al prossimo, ovviamente, libro musicale.

Formato: libro


(Pubblicato il: 28/11/2013)