Percorso italiano nelle web radio

Continua il trend positivo della radio, in ascesa di popolarità presso un pubblico sempre più vasto (e, forse, sempre più stufo di fare i conti con la televisione). Ma cosa succede quando il fascino polveroso della scatola musicale sposa le nuove tecnologie della comunicazione? Ecco un breve viaggio – tutto italiano - tra alcune web radio, nate da esigenze e punti di partenza diversi. Tutti stimolanti.

Siena caput radio<br>
E’ immersa nel verde del Chianti la sede della prima web radio universitaria: nata nel 2000 come progetto parallelo della Facoltà di Scienze della Comunicazione, www.facoltadifrequenza.it è in realtà interessante per chiunque cerchi nella radio uno strumento di informazione e dialogo, con un palinsesto ricco di spunti, interviste, approfondimenti e notizie in home page che spaziano dalla cultura al mondo dei media, dalle tecnologie alle tematiche sociali. Giocando sull’ormai collaudata integrazione tra Internet, telefono e telefonia mobile, FdF punta a creare e consolidare una comunità virtuale e una rete di scambi, innestandosi sulla scia dei travaux dirigés degli atenei europei (a proposito di Europa, cliccate su www.iastar.org per collegarvi con il sito dell’Associazione Europea delle Radio Universitarie). Per gli ultra-interessati, una segnalazione: l’Università di Siena ha da poco inaugurato un corso di specializzazione in comunicazione radiofonica (www.unisi.it).
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Juke-box ma non solo<br>
Dall’università all’imprenditoria: nella città delle Due Torri è nata Radio Makemu (www.makemu.it), progetto di web radio reso possibile da un finanziamento del Comune di Bologna. Il focus è l’intrattenimento, che si snoda attraverso un percorso ‘ibrido’ (forse un po’ troppo…) tra una vetrina per gli artisti emergenti sul modello di Vitaminic da una parte e una radio-jukebox dall’altra, con brani pronti per essere ascoltati ed eventualmente scaricati (a pagamento). La musica gioca naturalmente la parte del leone - con le schede degli album in home-page, gli oltre 150 canali tematici e un archivio storico di tutto rispetto – ma non mancano altri contenuti ‘leggeri’, come lo sport e i cartoni animati, le fiabe per bambini e persino gli inni nazionali e un programmino per il karaoke-on-demand.

Dall’etere al net<br>
Radio Città Futura (www.radiocittafutura.it) non nasce come web radio ma come storica emittente romana non certo politically correct (è piuttosto left oriented), ‘localizzata’ sui 97.7 FM. Insomma, è una delle tante radio italiane con un alter ego virtuale. Perché la consigliamo? Perché il sito è ben fatto, semplice e veloce, e, soprattutto, per la programmazione: importante lo spazio dedicato all’attualità, al dibattito e all’approfondimento, grazie anche alla collaborazione con l’agenzia di stampa Area (rimando in home-page con un click su Audionews.it). Musicalmente c’è di tutto, anche quello che è sempre più difficile ascoltare: qui personaggi come Frank Zappa, John Cage e varie ‘perle’ di più epoche e generi sono pane quasi-quotidiano, spesso commentato e contestualizzato come si deve.
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WAR come Web Art Radio<br>
Ribaltiamo un po’ la prospettiva: più che una net radio è una radio che guarda al net, cioè alle immagini e ai suoni che nascono o crescono nel web. Radio Lada – Web Art Radio (http://giardini.sm/radio) fa parte della numerosa e un po’ caotica famiglia Giardini Pensili, progetto interdisciplinare di Roberto Paci Dalò (compositore, arrangiatore, tecnico del suono e altro) che sposa arte e nuove tecnologie, prendendo il via da Rimini per guardare ben oltre confine (per esempio in Austria, con il laboratorio musicale-elettronico Atlas Linz, realizzato con Ars Electronica Center). Radio Lada è un prezioso serbatoio per l’ascolto (‘Sound&Pieces’) oltre che un ‘Vademecum’ su progetti tematici e selezionati e uno spazio (‘Text Area’) di consultazione e contributi su temi legati alla comunicazione radiofonica, alla cultura digitale, all’interattività e ai cybermedia.


(Pubblicato il: 28/11/2013)