Editoriale del Sindaco di Modena

Mi piace la musica e mi piacciono quelli che fanno musica

Ospitiamo un intervento del Sindaco di Modena, Giorgio Pighi, particolarmente gradito in questo momento, anche alla luce di quanto prospettato dalla prossima finanziaria in termini di tagli verso gli enti locali e lo spettacolo

Mi piace la musica e mi piacciono quelli che fanno musica. Mi piace la musica per l’universalità del messaggio che riesce a diffondere, mi piacciano quelli che fanno musica forse perché sono speciali. Ognuno di noi a suo modo è speciale, unico, ma chi fa musica e chi in genere pratica attività artistiche è “più speciale” ancora: per talento, sensibilità, impegno.
La musica ed i musicisti sono quindi una ricchezza importante per una comunità, da sostenere e tutelare. E’ la linea che da anni sta seguendo l’Amministrazione Comunale di Modena anche a costo di grandi sacrifici. Oltre all’attività del Centro Musica, infatti, voglio ricordare l’impegno costituito dall’istituto musicale Orazio Vecchi ed ancora le innumerevoli iniziative che ogni anno si svolgono nei nostri teatri e nelle nostre piazze. Siamo una città che da sempre vive anche di musica, senza pregiudizi o limitazioni di genere, siamo consumatori, ma anche e soprattutto produttori di musica, con una forte propensione alla divulgazione ed all’insegnamento.
Ovviamente l’Amministrazione comunale di una città di questo genere non può che orientarsi allo sviluppo ulteriore dei servizi del settore, anche in considerazione di un altro fatto importante e cioè che la musica rappresenta un mezzo fondamentale per comunicare coi giovani, anzi spesso è l’unica leva che la società degli adulti riesce ad utilizzare per arrivare al pubblico giovanile. Certo bisogna volerlo e soprattutto bisogna saperlo fare, con la giusta misura ed adeguata sensibilità.
In questo senso il lavoro del Centro Musica per noi rappresenta una solida base di partenza, un’esperienza fondamentale per quando andremo a valutare spazi e nuovi interventi urbanistici in città.
Vorrei poter assicurare nuovi sviluppi, una crescita ulteriore di spazi ed attività. Vorrei, ma non posso illudere nessuno e quelli che ci aspettano saranno tempi particolarmente difficili. Tutti hanno sentito dei tagli del governo al mondo delle spettacolo, al cinema, alla musica, al teatro. A questo colpo d’ascia si debbono aggiungere i mille tagli che la finanziaria impone a Comuni, Province e Regioni. Sommando il tutto si ottiene una miscela assolutamente indigesta.
Noi stiamo lavorando duramente sui due fronti: il primo, fondamentale, riguarda la forte pressione che si deve esercitare sul governo affinché cambi radicalmente direzione; il secondo è più interno e non meno importante e riguarda la razionalizzazione della spesa.
L’obiettivo è di mantenere l’azione del Comune in equilibrio. Per intenderci non vogliamo arrivare a contrapporre cultura a spesa sociale, non vogliamo che la gestione di una sala musica in più vada in contrasto con la possibilità di un posto in più in una struttura per anziani.
La manovra finanziaria del governo, invece, si muove proprio in questa direzione, senza distinzione tra ciò che può essere superfluo e ciò che invece rappresenta un’opportunità di crescita di una comunità. So di non regalare ai lettori buone notizie, ma questo è il momento di una consapevolezza diffusa, consapevolezza che poi deve diventare coesione e quindi capacità di condividere politiche ed obiettivi.


(Pubblicato il: 28/11/2013)