Rock in Opposition - Compilation 2005

In uscita a novembre il cd compilation realizzato in occasione del concorso Rock in Opposition, una canzone per resistere nel 60° anniversario della resistenza. Promosso dal Centro Musica e dall’Istituto Storico della Resistenza, il cd è stato registrato dal vivo durante i concerti che si sono tenuti il 22 e il 23 aprile a Modena, e raccoglie i brani dei 12 gruppi scelti per le selezioni live del concorso. Ad aprire la compilation il brano Oltre il Ponte scritto da Italo Calvino e Sergio Liberovici, tratto dall’ultimo cd dei Modena City Ramblers ‘Appunti Partigiani’, nella versione che vede unirsi al gruppo la voce di Moni Ovadia. Rock in Opposition ha visto la partecipazione di 22 bands che hanno prodotto un brano ispirandosi ai temi della Resistenza non solo come memoria ma anche come azione del presente. Misero Spettacolo, Cenere e Mila Serve ai Tavoli, sono i gruppi vincitori del concorso rispettivamente con i brani R…esistere, La Memoria Esplode e La Resa. Fra i promotori la Fondazione Cassa di Risparmio, la Provincia e il Comune di Modena. Oltre al cd è stato realizzato anche un dvd, un filmato che ripercorre alcuni momenti salienti delle giornate della Liberazione di Modena e intreccia immagini dei concerti dei gruppi che hanno partecipato a Rock in Opposition. E’ possibile richiedere copia del materiale al Centro Musica. I testi ei primi tre brani classificati.

MISERO SPETTACOLO
R...esistere

Ho 30 soldi nelle tasche suddivisi in monete Risparmiati e custoditi in una vita di offese Mi piacerebbe comprar case come fa il mio padrone O per lo meno investirli in un buon affarone Ma di una casa sono neppure la centesima parte E negli affari non son certo un maestro d’arte Perciò passo il tempo tra le mura di una stanza Provando e riprovando, cercando soluzioni Al mio mondo piccolino sostenuto da bulloni Soppalcato nella mente in balia di una mattanza Passo la vita a montare corde di violino Su di un vecchio contrabbasso, senza farle spezzare È da anni che provo a riempir d’acqua il lavandino E dimostrare che un sasso possa galleggiare Ci provo, riprovo, non capisco e mi perdo Insisto, resisto, mi smarrisco e poi cado Dal soppalco giù per toccare il fondo Dal soppalco giù fino a toccare il fondo All’anagrafe mi hanno detto che non valgo niente Senza idee né progetti mi toglieranno il nome E che con soli 30 soldi non posso circolare Sembro un povero pezzente, un rifugiato da evitare Mentre il mio avvocato ha detto: “non ti preoccupare Ti procurerò un abito e una maschera decente Qualche libro che ti spieghi la cultura integralista Il perbenismo e la teoria del lavoro dipendente La preghiera mattutina per l’egemone padrone Ed una plastica facciale che presto avranno tutti Tutti gli esseri viventi del mondo finalmente Una plastica per farci sorridere per sempre!” Ma quest’idea non mi piace e torno nella mia stanza Per provare e riprovare, cercare soluzioni A questo mondo piccolino sostenuto da bulloni Soppalcato nelle menti di questa stupida mattanza Riproverò a montare corde di violino Su di un vecchio contrabbasso senza farle spezzare Proverò a riempir d’acqua il mio vecchio lavandino Per farci galleggiare un vecchio grande sasso Ci proverò, riproverò, non capirò e perderò Insisterò, resisterò, mi smarrirò e poi cadrò Dal soppalco giù per toccare il fondo Dal soppalco giù fino a toccare il fondo Dal soppalco giù ma per toccare quale fondo Dal soppalco giù... Per spiaccicarmi sul... Mondo! CENERE
La memoria esplode

Politici-afidi in difetto di vergogna Anime di metallo trasudanti paranoia Informazione invertibile, deformata, arresa Gerarca fascisti ministri della difesa Tritolo come trattativa sindacale Televisione padrona nel controllo sociale Siamo statue di sale che attendono di essere disciolte E la marea risale, risucchia le nostre forze Quando la memoria esplode si crea un vuoto incolmabile Veloce procede la marcia del ghiaccio, inarrestabile Quando la memoria esplode tornano ectoplasmi-molotov Nulla più rimane a salvarci da un presente di kalashnikov Jazz! Jazz! Jazz-ira Al festival dei turbanti Verità stridenti come accordi dissonanti Uno sputo di petrolio vale più della vita di un bambino Siamo amanti consenzienti del nostro assassino Odio lo scoppio dei mortai, che non ho mai ascoltato Perché sono occidentale, ricco, privilegiato Trema la terra al clangore dei cingoli Trema il viso di chi si è arreso Ma l’indignazione è un’arma che ancora mi concedo. MILA SERVE AI TAVOLI
La resa

Eccoci alla resa, eccoci alla resa, eccoci alla resa dei conti.. Ariana ha una luce che passa e ripassa, ariana è la razza che mi da la caccia. Il freddo filtra oltre il ferraiolo nascosto alla macchia, respiro gelido vento, il fumo dei camini ha un polveroso odore di morte che si aggrappa alle narici, la mia partigianeria contro barbarie carnefica astuzia nazifascista si trasforma in silenziosa lotta. Che suoni Glorioso e Trionfante Mameli, coalizzati a vittoria a emozionare chi ascolta la storia racconta è successo una volta.. la storia racconta è successo una volta.. Tante battaglie fatte sulle montagne a un palmo dal cielo! Per me questa notte finisce la guerra, appena in tempo per dare il segnale, quel maledetto mi è venuto a ammazzare! Bruciava il mio rogo con dentro il mio corpo, serbare la vita non era più volontà. Quell‘atto sapevo avrebbe portato a debbiare la mia bellissima tomba, il mio coraggio ora è scritto in un muro, l’epitaffio d’ottone ora porta il mio nome.
Testo ispirato ad un racconto partigiano realmente accaduto nell’Appennino Tosco-Emiliano


(Pubblicato il: 28/11/2013)