Heike has the Giggles

Heike Has The Giggles è il singolare nome di un giovane trio proveniente dal ravennate: Emanuela Drei (chitarra e voce), Matteo Grandi (basso) e Guido Casadio (batteria) sono tutti talenti precoci nati a fine anni '80, e giungono a formare la band nel 2006 nella natìa Solarolo. Curiosamente, il piccolo paesino - sconosciuto ai più - è lo stesso che ha dato i natali a Laura Pausini. I tre hanno la fortuna di conquistarsi da subito il supporto della bolognese Estragon Booking, il che gli permette – con due soli demo all'attivo (“Next Please” e “How to Giggle”) di farsi le ossa condividendo i palchi con artisti di fama internazionale come Chemical Brothers, Tricky, The Futureheads e The Wombats. La loro proposta è stata definita: "un rock che cerca melodie pop orecchiabili senza scadere nel banale; come se PJ Harvey cantasse con gli Arctic Monkeys". Nomi altisonanti che nulla tolgono al sound fresco e pulito dei tre ragazzi: batteria precisa e puntuale, basso che “pompa” a sostenere la chitarra e l'efficace vocalità dalla perfetta pronuncia inglese di Emanuela, il cui modello, oltre alla già citata Polly Jean, è senza dubbio l'icona Patti Smith. Tante le soddisfazioni che arrivano una dopo l'altra e proiettano il trio nel panorama internazionale: dalla partecipazione al colossale Sziget Festival in Ungheria alla Canadian Music Week a Toronto, dall'All 2Gether Now Festival di Berlino, organizzato da Network Europe, al Sonic Visions Festival in Lussemburgo, dall’Eurosonic a Groningen in Olanda fino all'esibizione sul main stage dell'Italia Wave Love Festival, i consensi e gli apprezzamenti piovono sempre più unanimi. A inizio Febbraio 2010 gli Heike arrivano all'album di debutto, intitolato semplicemente “Sh!”, edito da Kitano e distribuito da Goodfellas.

Undici istantanee dalla produzione accurata che fanno del linguaggio e della comunicazione – nel bene e nel male – il tema portante, dal pettegolezzo infamante trattato in “Stop Joking About Britney Spears”, in cui la band prende le difese della controversa popstar americana, alle conversazioni senza senso su cui si ironizza nella titletrack. Il lavoro frutta tantissime nuove date e ulteriori riconoscimenti, fra cui articoli su Rolling Stone e Il Mucchio e l'invito a partecipare nel mese di Aprile al Liverpool Sound City Festival, fino alla recente programmazione del videoclip di “Robot” su MTV Brand:New. E ora, chi potrà negare alla minuscola Solarolo la palma di culla italiana della musica italiana pop rock d'esportazione?


(Pubblicato il: 28/11/2013)