Simple Minds

Cry
Criticare oggi un disco dei Simple Minds è come sparare sulla Croce Rossa. Non posso farlo. Non potete chiedermelo. Non posso anche solo per il passato artistico di Jim Kerr e soci, non posso per album epocali come “New Gold Dream” entrati di diritto nella storia della musica, non posso perché la qualità, pur non mantenendosi a livelli eccezionali, è sempre rimasta più che dignitosa, non posso perché ho ancora in mente almeno quattro concerti dei Simple impeccabili. Dopo un album di cover, passato senza troppi clamori, è ora giunto il momento di “Cry”. Del vecchio gruppo rimangono solo Kerr e Burchill e nella traccia 4 i due scozzesi si sono affidati alle cure degli italiani Planet Funk. Insomma “Cry” non è un capolavoro, però come si fa a non acquistarlo se si possiedono gli album dei Simple da “Life In A Day” (1979) e la voce di Kerr è così familiare da farti venire le lacrime agli occhi ogni volta che la senti? Come si fa? Si compra perlomeno la versione limitata con una traccia video e ci si lascia cullare da “New Sunshine Morning”.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)