Sconfini 2010

Modena, 21-22-23 maggio 2010

“Sconfini” per la sua stessa natura – musica dove NON la si aspetta....... - ha sempre cercato in qualche modo di stupire, non per fare del gratuito sensazionalismo sonoro ma per offrire sensazioni percettive - occhio & orecchio insieme - diverse, fuori dal consueto panorama delle proposte musicali e dei luoghi dove queste vengono offerte.<br>
Quest'anno i temi che uniscono i concerti/performance sono, da un lato, gli strumenti a corda: violini, viole, contrabbassi, chitarre, violoncelli... e chissà cos'altro. Dall'altro i musei istituzionali della città di Modena: luoghi belli, intriganti ed austeri, in cui la forma (ed il ritmo) delle opere pittoriche e plastiche - antiche, moderne e contemporanee - saranno giustapposte alle architetture formali ed alle scansioni ritmiche di un vasto repertorio di suoni - ed immagini - da Tartini alle composizioni estemporanee - improvvisazioni.
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Si incomincia venerdì 21 maggio alla Galleria Civica di Palazzo Margherita con la chitarrista Elena Casoli. (http://www.federazionecemat.it/index.php?id=5.2.4&lg=it&pag=bio&cat=inte&let=3&wh=350)<br>
Elena Casoli è una solista di livello internazionale tanto inconsueta quanto, giustamente, celebrata, che propone la chitarra elettrica – strumento divenuto icona della musica rock - come veicolo per l'interpretazione di composizioni contemporanee per lo più scritte appositamente per lei stessa.<p>
Sabato 22 maggio all'interno del Lapidario Romano dei Musei Civici, nel Palazzo dei Musei, il quartetto d'archi “ALL” comprendente Stefan Coles (http://www.accademiadimusica.org/index.php?lf=doc&page=/doc/xcoles#) I violino, Ugo Martelli, II violino, Roberto Tarenzi viola e Marco Ferrari violoncello.
Questa eccellente formazione di Maestri del proprio strumento offrirà, in uno degli scenari più suggestivi di Modena, una panoramica storica della scrittura quartettistica italiana con tre composizioni che abbracciano un arco temporale di oltre due secoli, dal '700 di Tartini, a Nino Rota che propone un '900 affettuoso e nostalgico, ingenuamente indenne dalle tensioni della seconda Scuola di Vienna. A chiudere “Erunterfahren” di Visconti-Prasca, una composizione del 2007 che si avvale dell'installazione multimediale del cineasta Gianmaria Manvati: un'esplorazione organica, microscopica, di come il segno, all'interno della partitura musicale, diventi colore ed immagine.

Domenica 23 maggio al Museo Civico d'Arte, all'interno del Palazzo dei Musei, all'insegna dell'inatteso, uno dei più importanti contrabbassisti di jazz moderno, Miroslav Vitous (http://miroslavvitous.com), si presenta in 'solo' interagendo con 'patches' elettronici da lui stesso pre-composti o generati in tempo reale. Sarà un'occasione rara e per certi aspetti rivelatrice per ri-sentire con il contrabbasso un grande strumentista spesso costretto all'interno del ruolo cui il grande successo ottenuto con gli storici Weather Report gli ha suo malgrado assegnato.


(Pubblicato il: 28/11/2013)