Sonda - Recensioni 14

Sonda è un progetto del Centro Musica, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, nato per sostenere la creatività in ambito musicale. Sonda si propone di indicare la strada al talento a tutti gli artisti della Regione Emilia-Romagna che decideranno di sottoporre la propria arte ad un manipolo di consulenti-musicisti, produttori discografici, manager, editori musicali – otto “saggi” che cercheranno di affinare il profilo artistico di ciascun iscritto, in modo da rendere più appetibile la loro proposta musicale per il mercato discografico. Tutto il materiale inviato o consegnato al Centro Musica, verrà ascoltato ed assegnato ad un valutatore, che dovrà realizzare un report da consegnare all’artista. A questo punto l’artista dovrà cercare di seguire i suggerimenti del tutor ed arrivare, anche dopo alcuni report, ad un prodotto musicale, pronto per essere divulgato. Proseguiamo, su questo numero di Musicplus.it, le recensioni di alcuni degli artisti iscritti.

N’GRAMBLA
Nessuna nota biografica ha accompagnato il materiale giunto al progetto Sonda. Nessun cenno su passate esperienze, nessun concorso vinto da esibire come trofeo con gli amici o semplici conoscenti. Niente di niente. Nada de nada. Così rimangono i due brani iscritti. Sicuramente non vi sembrerà poco se proprio di musica dovremo parlare. Infatti, appena le note di “Jeanpierre Le Forestier” cominciano ad uscire dalle casse collegate al computer, rimango piacevolmente colpito. N’Grambla mette in piedi un brano colorito, pop al punto giusto, ma con quel tocco di classe che contraddistingue la becera musica da classifica dal guizzo d’artista. Le note biografiche, se sapessi che la Francia è la sua patria d’origine, avrebbe aiutato. Ma accontentiamoci di una canzone che ti accorgi di canticchiare dopo il primo ascolto. Melodia perfetta e ritornello da antologia. Con “Top Of The Pops” il pop lo-fi di N’Grambla non si discosta da melodie zuccherine, non adatte a diabetici ed incazzati perenni. Una voce vellutata, pronta a raccontarti quanto sia bello vivere, fa da contraltare a chitarra e batteria, in un ipotetico hit da far ascoltare agli amici con la soddisfazione tipica di chi ha scoperto un grande artista.
N’Grambla è stato attribuito a Daniele Rumori.

BENNY
Benny, nome d’arte di Alessandro Benincasa, è un artista modenese pieno di sorprese. Travolto dal punk, ne ha preso l’ideologia ed il modo di approcciarsi alla musica. Ha suonato e cantato nei Sing Out Of Time, nei Warraw, negli Scankrakuel e negli Ingiuria. Insieme a questo percorso punk, Benny ha cominciato a scrivere canzoni proprie più “leggere”. Nelle note biografiche Benny afferma che questo periodo artistico è sfociato in brani demenziali, sentimentali, o impegnati, scritti mescolando rock, rap, funky e pop. Mai parole furono più azzeccate. Infatti ascoltando i due brani, con i quali Benny si è iscritto a Sonda, si entra in un calderone di suoni e parole. Se “Mondo Ingordo” ci mostra il lato più “socialmente impegnato” di Benny, con “ Bar Stadio” si è invece lasciati in pasto al volto più scanzonato del cantante modenese. In entrambi i provini la carenza più evidente di Benny è il canto, che in un progetto artistico come questo, deve reggere la forza di ciascun brano attraverso i testi, sia che essi siano impegnati o demenziali. Le idee ci sono, bisogna solo focalizzarle meglio. L’attitudine “punk” è perfetta, ma va gestita in maniera più funzionale. Benny potrebbe essere il nome sul quale puntare nel prossimo futuro. Idee ed intuizioni da far crescere.
Benny è stato attribuito a Davide Benetti. DOUBLE/HEADACHE
I Double/Headache sono un duo chitarra/batteria nato nel 2008 che attorno al rock fa ruotare sperimentazione, punk, progressive, crossover e ska (?). Reduci da esperienze musicali nel grunge-noise dei La Stanza (Giorgio Nesci) e nel punk-hardcore dei Trashed (Diego Stamati), il duo si è chiuso in studio per dare corpo ad un ep di 5 tracce, dal quale ha scelto i due brani iscritti a Sonda. “Sivhad Sehlim” è un attacco di furore cosmico, non c’è tempo di respirare, si trattiene il respiro fino al primo stacco, dove la tempesta viene sostituita da un cantato minimale (“Disco, disco”), poi la tormenta torna prepotente e si rimane invischiati in un tessuto sonoro che non da scampo. Noise rock da paura. Con “Lario e Muigi – Seaworld Stage1” il discorso non cambia. Violenza sonica forse in questo caso troppo incanalata in standard musicali che non osano più di tanto. Un apporto vocale poteva dare quella marcia in più al brano. I Double/Headache credo che dal vivo esprimano al meglio la loro forza sonora, altrimenti compressa, per ragioni di registrazione, tempo, sudore o qualsiasi cosa vi piaccia pensare, nelle tracce impresse su cd. Osare deve essere il vostro credo ed il vostro verbo. Osare. Osare ancora di più.
I Double/Headache sono stati attribuiti a Marco Bertoni.

DONKEY BREEDER
I Donkey Breeder hanno iniziato a muovere i primi passi nell’underground modenese nel 2007. Innamorati di un rock psichedelico strumentale, ma anche del post rock di matrice ninenties, il gruppo ha inciso un primo demo cd, “Ergot”, affiancando l’uscita discografica ad un'intensa attività live. Due brani del debutto sono stati scelti per l’iscrizione a Sonda ed oggi sono pronti per essere ascoltati. “Unexpected Waterfall Effects” è un ottimo esercizio di stile che ricorda i mitici momenti dello space rock anni settanta. Più effetti e meno fraseggi ridondanti potrebbero giovare ad un pezzo che nel suo insieme è comunque ben eseguito. “Five Quarter Collapse” prosegue sulla falsariga del brano precedente. Forza e sonorità compatte sono le basi sulle quali i Donkey Breeder si muovono incuranti del fatto che la loro musica non è la tipica cosa che l’Italia canzonettara sia pronta a digerire. Ma d’altronde alla passione non si comanda ed il gruppo è sicuramente consapevole delle proprie capacità, qui dimostrate, e del fatto che il progressive strumentale non è da tutti. Un solo consiglio, togliere qualche orpello di troppo ed incattivire ancora di più i suoni. Una parolina ogni tanto potrebbe aiutare, ma lo so è chiedere forse troppo.
I Donkey Breeder sono stati attribuiti a Daniele Rumori.

WANDERLUST
La data di nascita dei Wanderlust è posizionata sul calendario nel marzo 2008, quando tre musicisti modenesi decidono che le passate esperienze musicali possono terminare perché è ora di dare vita ad un combo che nel rock blues, nello swing e nella samba trovi i suoi momenti di splendore. Senza un bassista, ma con chitarra, batteria e voce, i Wanderlust aprono a diversi artisti stranieri, ottenendo un ampio consenso di pubblico. A Sonda arrivano due brani: “You Spit On Your Rights” e “The White Book”. Il primo è un rock blues che proprio nella mancanza di un basso affonda la sua particolarità, mentre la voce di Ilaria calza come un guanto sulle note dei suoi compagni d’avventura. Nulla da dire, se non che si aspetta arrivi quel ritornello da mandare a memoria, che invece non arriva mai. Il secondo pezzo risulta più rock, i fraseggi di chitarra riescono a coinvolgere maggiormente l’ascoltatore. La voce sembra essere cresciuta ascoltando i classici del rock e dovrebbe essere il perno sul quale far ruotare tutto il progetto. Bravi, anche se i bassisti non vi vedranno certamente di buon occhio.
I Wanderlust sono stati attribuiti a Marco Bertoni.


(Pubblicato il: 28/11/2013)