Bomb the bass

Back to light
Era il 1987 quando Bomb The Bass (Tim Simeon) arrivava a sfiorare la vetta della classifica inglese con il singolo di debutto intitolato “Beat Dis”. Da allora, più o meno in termini musicali, un miliardo di anni fa, Bomb The Bass è diventato un nome di culto tra gli amanti della musica elettronica, tra gli appassionati dei suoni dance raffinati, tra gli ascoltatori di sperimentazioni pop al servizio dei dancefloor. Un impegno che ha portato Tim a pubblicare un best album nel 1999, aprire una sua etichetta e tornare ad usare il suo pseudonimo nel 2008 con “Future Chaos”. Al suo ritorno nessuno aveva gridato al miracolo, anzi gli scettici erano in numero maggiore rispetto a chi si gongolava. Ora dopo appena due anni Bomb The Bass è pronto a mettere a tacere gli scettici. Complice una vacanza in Brasile, ha registrato insieme all’amico Gui Boratto (nome arcinoto a tutti i devoti della musica elettronica anni duemila), il nuovo album. Un album che si avvale di alcune ospiti come Paul Conboy, Kelley Polar, Richard Davis e Martin Gore (sì, proprio il Depeche Mode) e che non sarà un capolavoro ma un signor disco da mettere a ripetizione durante gli ascolti giornalieri. Dieci tracce di synth pop da godersi in maniera rilassata (“Milakia” è zucchero allo stato puro), o ascoltare quando fuori nevica (come in questo momento) perché la solarità che emana potrebbe riuscire a sciogliere tutto il nevischio e far arrivare prima del tempo la calda estate. “The Infinites”, il primo singolo estratto dall’album, è un esempio di cosa significhi techno nel nuovo decennio, del nuovo millennio. Per chi ama Faithless, o i Royksopp, ma anche i Chemical Brothers e i Goldfrapp. Un disco d’atmosfera. E per un album di “dance” non è cosa da poco.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)