Teatro degli orrori

A sangue freddo
Gli One Dimensional Man suonano a Spilamberto al Friction Festival. Il trio travolge tutto, i muri si piegano, gli strumenti prendono fuoco, la voce di Pierpaolo sputa rabbia come non vedevo da tempo immemore. Rimango prosciugato. Poco dopo quel concerto gli One Dimensional Man esauriscono la loro esistenza. Ma non tutto è perduto. Nasce Il Teatro Degli Orrori, Pierpaolo è sempre alla voce, la rabbia è ancora lì in bella mostra. Esce un primo album (“Dell’Impero Delle Tenebre”), seguito da un singolo in compagnia degli Zu, poi è la volta del secondo album, “A Sangue Freddo”. Il Teatro Degli Orrori suona a Bologna, il live è tiratissimo, scoppia un litigio con il pubblico, non lo vedevo da tempo immemore. Penso che finalmente sul palco c’è qualcuno di vero, che crede in quello che fa, tanto da discuterne con il proprio pubblico. Ritorno a casa e riascolto “A Sangue Freddo”. L’energia del disco mi stritola, le pareti della camera si piegano, Pierpaolo è un Gaber punk, un Jannacci noise rock. Il sibilo che apre il disco da fastidio, il disco intero da fastidio. Il Teatro Degli Orrori da fastidio. Quel fastidio che oggi nel nostro Paese è un sentimento alieno ai più, o ostentato da chi crede di essere meglio di altri. Il Teatro Degli Orrori è la risposta in musica ai benpensanti, è un cantautore sottoforma di gruppo, è un qualcosa che fa male. Potenza in un corpo consumato da medicine dai colori sgargianti. Rock noise senza scampo. “Padre Nostro”, “Mai Dire Mai”, “A Sangue Freddo”, “Due” e “La Vita E’ Breve” tra i brani che lasciano profondi solchi sulla pelle. Gli One Dimensional Man erano il passato, Il Teatro Degli Orrori il presente. In mezzo il niente.

Formato: cd/lp


(Pubblicato il: 28/11/2013)