Copyright?

Qualche esempio di voce, più o meno chiara e forte, nel marasma di chi si definisce sostenitore della difesa dei diritti d’autore contro la pirateria musicale on-line.

www.pro-music.org (inglese), innanzi tutto.
Bandiera della campagna globale per i diritti d’autore su Internet, Pro-music ha pochi mesi (è stato lanciato nel maggio 2003) ma sta muovendo bene i suoi primi passi: di recente ha ottenuto l’appoggio anche di ICMP/CIEM, l’organizzazione-ombrello degli editori musicali a livello mondiale (www.icmp-ciem.org - un sito inguardabile, purtroppo). La sua forza, oltre che nei grandi nomi, sta nei grandi numeri: Pro-music dà infatti visibilità a una serie di siti (più di 20 a livello europeo) da cui è possibile scaricare “legalmente” musica, per un totale di più di 200.000 titoli. Il sito raccoglie testimonianze contro il “download selvaggio” di artisti e produttori (“Viewpoints”), e cerca di sfatare quelli che considera luoghi comuni intorno all’abusato termine “copyright”, proponendo anche una guida per disinstallare il software p2p per il download e qualche “dritta” su come realizzare un album (“Making music”). Il progetto ha da poco deciso di mettersi in gioco anche a livello locale: lo scorso settembre ha aperto i battenti la versione tedesca – www.pro-musicorg.de – primo di una serie di siti focalizzati sui singoli paesi.
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www.musicunited.org (inglese)
Tra le organizzazioni in favore del copyright con biglietto da visita virtuale, questa è sicuramente una di quelle più attive e nettamente schierate. MUSIC diventa acronimo di “Music United for Strong Internet Copyright”, e nel sito si gioca da un lato sul messaggio emotivo – con testimonianze di autori e artisti – dall’altro sull’informazione, con rimandi a testi esplicativi e alla legislazione (circoscritta al panorama USA). Con il pregio innegabile di un approccio pratico, Musicunited serve sul piatto strumenti concreti e scaricabili con un click: la “Copyright use and security guide”, completa di memorandum per una corretta politica di rispetto delle leggi anti-pirateria sui luoghi di lavoro; il link alla guida online per il buon genitore (messa a punto dal Dipartimento dell’Educazione) e il form del “Clean State Program Affidavit”, una richiesta formale di amnistia, con annesso pentimento e giuramento alla Recording Industry Association of America che in futuro mai più le leggi sul copyright verranno violate...

www.keepthemusicalive.com (inglese)
Più che un vero e proprio sito, completo e strutturato, è un colpo d’occhio e un’arma persuasiva che fa leva sul nostro attaccamento alla musica: “Take a minute, think about what music really means to you...”. Organizzato in quattro micro-sezioni (“About”, “Hear from the artists”, “TV&radio commercials”, “Upcoming events”), con una grafica un po’ pasticciata, è comunque interessante per capire come si può giocare pesantemente su sentimenti e sensi di colpa (“Illegal download is stealing” è lo slogan interstiziale che appare ad ogni click), senza offrire contenuti particolari, al di là di un calendario aggiornato e ben fatto di appuntamenti.
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www.ifpi.org (inglese)
Voce ufficiale su Internet della Federazione Internazionale Discografici, uno dei più importanti soggetti sostenitori della campagna anti-pirateria online (1500 soci in 76 paesi). Il sito è ben organizzato e ricco di approfondimenti, news dell’ultima ora (menu centrale), pubblicazioni e report su pirateria e industria musicale (alcuni consultabili gratuitamente solo dai membri). Due piccole pecche: la sotto-sezione “Media&events”, non proprio aggiornata, e la miscellanea di link (anche alla newsletter) organizzati non molto chiaramente nel frame a destra della home-page.


(Pubblicato il: 28/11/2013)