FINGERPRINTZ

I Fingerprintz erano una band inglese che calcò la scena dalla fine degli anni settanta ai primi eighties. Il gruppo lasciò ai posteri tre album di rock wave per poi sciogliersi e dare vita ad alcuni ensemble, tra cui i Silencers. I Fingerprintz si caratterizzarono per il sound ma anche per la grafica delle loro copertine, solitamente in bianco e nero, tranne che nel secondo lp, un esercizio di stile di un giovane grafico: Peter Saville. Infatti Jimme O’Neill (voce e chitarra), fondatore della band, chiese espressamente alla sua casa discografica, la Virgin, di contattare Saville per realizzare la grafica dell’album. Peter era già balzato alla ribalta nel mondo della grafica come art director della Dindisc, curando copertine minimali entrate nella storia e per aver ideato l’immagine della Factory Records e dei suoi gruppi, primi su tutti i Joy Division. Simon Valley della Virgin accolse la proposta di O’Neill e Saville venne contattato. Al team di lavoro fu subito chiaro che la copertina dell’album doveva colpire l’ascoltatore e si decise di dare un’immagine anni cinquanta a “Distinguishing Marks”. Saville ebbe l’idea di realizzare una serie di cartoline e di pre-forare, lungo i bordi delle immagini, il cartone della copertina. In questo modo chi desiderava poteva trovarsi tra le mani 12 cartoline, ognuna delle quali rappresentava, attraverso un disegno curato da John Stalin, le canzoni dell’album. Nessuno prima di allora aveva mai pensato di scomporre una copertina di un disco in tante cartoline e l’idea fu subito accolta con entusiasmo dal gruppo e dalla casa discografica. O’Neill e Stalin cominciarono a lavorare alle illustrazioni.

Stalin era un accanito frequentatore di librerie che vendevano libri di seconda mano e possedeva decine di pubblicazioni anni cinquanta piene zeppe di disegni ed illustrazioni tipiche di quegli anni. John iniziò quindi a mescolare immagini retrò con elementi moderni che spaziavano dalla cibernetica alla medicina, dalla tecnologia casalinga alla bellezza. John riuscì nell’impresa di dare vita a 12 immagini cariche di humour, perfettamente in sintonia con il post punk dei Fingerprintz ed assolutamente in antitesi con l’iconografia punk imperante agli inizi degli anni ottanta. O’Neill nella dozzina di illustrazioni preferiva quelle di “Houdini Love” e “Yes Eyes”, assolutamente perfette nel descrivere, con una sola immagine impressa sulla copertina, la musica ed il testo dei rispettivi brani. Ancora oggi il cantante ricorda la tensione che si creò tra Saville e John Stalin. Quest’ultimo infatti pensava fosse giusto che l’unico nome che doveva comparire tra i crediti fosse il suo e non quello di Peter, che sì “limitò” a racchiudere le sue cartoline tra linee tratteggiate tipiche delle strade dove è possibile il sorpasso. Ovviamente entrambi i nomi comparvero tra i crediti. John alla voce “Illustrations” e Peter a quella di “Sleeve designed by”. La collaborazione tra i Fingerprintz e Stalin si concluse con questo album. John successivamente lavorò per altre copertine utilizzando diversi pseudonimi, come John Churchill. Nessuno si ricorda oggi il suo vero nome di battesimo e John chissà cosa si è inventato per firmare i suoi lavori. Da segnalare infine che la stampa statunitense del disco, considerando la praticità tipicamente americana, ingrandì a dismisura il nome del gruppo, che nella edizione inglese Saville aveva inserito in maniera sobria e non invadente. Ancora oggi in qualche buchetta della posta nel mondo viene recapitata una cartolina che proviene da “Distinguishing Marks”. Segno evidente che la musica, a volte, può servire anche per altri utilizzi.


(Pubblicato il: 28/11/2013)