Cover Story: IRON MAIDEN

Sanctuary - EMI Records 1980


L’heavy metal è un mondo a parte. Vive di vita propria e non vuole essere contaminato da niente e da nessuno. Il mondo dell’heavy metal si basa su stereotipi ben chiari e definiti: guerra, morte, sesso, alcool, eroismo, donne prosperose, moto rombanti, angeli e diavoli, il tutto condito da mondi fantastici con castelli, spade e armature. I grandi gruppi heavy metal hanno da sempre copertine epiche, che solitamente ritraggono la band in azioni al di fuori del comune. Uno sforzo per stimolare i neuroni degli ascoltatori fin dall’involucro. Tra le sleeve più belle che l’heavy metal abbia mai dato in pasto ai suoi fan ci sono quelle degli Iron Maiden. La band ha affidato, fin dalla prima pubblicazione (tralasciamo il primissimo singolo autoprodotto), la propria immagine a un mostro, Eddie, che da sempre ha preso il posto della band in copertina. Eddie negli anni è stato disegnato nelle più disparate situazioni e si è trasformato in mille personaggi, aiutando, in parte, gli Iron Maiden a diventare quel fenomeno di successo che ancora oggi vende migliaia di dischi e suona senza sosta ai quattro angoli della Terra. In questa sede ci occuperemo, tra le decine di copertine (tra singoli, album, ep, box), di una sleeve in particolare, quella del secondo singolo intitolato “Sanctuary”. Nel 1980 il primo omonimo album scalava la classifica inglese fino al numero quattro. Eddie era in primo piano e ti guardava in maniera minacciosa. La NWOBHM stava diventando un fenomeno mondiale e gli Iron Maiden erano già tra i tenutari della verità. Per spingere ulteriormente il disco furono estratti alcuni singoli e con la pubblicazione di “Sanctuary” successe il finimondo.
Il motivo? Semplice, Eddie aveva appena accoltellato Margaret Thatcher, il Primo Ministro inglese, che tra le altre cose era definita, per via di un carattere forte, la Lady di Ferro (il significato di Iron Maiden vi dice qualcosa?). Rod Smallwood, manager del gruppo, ricorda che tutto fu fatto senza troppe implicazioni politiche, ma più semplicemente per divertimento. Infatti, se si osserva bene il disegno di copertina, si può vedere che la Thatcher tiene tra le dita dei pezzi di un manifesto degli Iron Maiden. Ecco il motivo per il quale Eddie ha colpito a morte Margaret, la Thatcher ha strappato un poster della band. La cosa assume quindi un aspetto meno sinistro di quello che si potrebbe pensare. La EMI, casa discografica degli Iron, non era assolutamente convinta di questa scelta. Il manager escogitò così una soluzione. La copertina sarebbe stata censurata e sugli occhi della Thatcher fu sovrapposta una banda nera. A proposito di questa controversa copertina il bassista Steve Harris ricorda che erano nel nord della Gran Bretagna per un concerto e vide uno strillo di un quotidiano che a lettere cubitali intitolava: “Rock Band censura Margaret Thatcher”, mettendo in prima pagina anche la foto della copertina senza censura. Il quotidiano inoltre pubblicava il commento del portavoce della Thatcher che si diceva non proprio felice di questa sleeve. Ma non finì qui. Per il terzo singolo, “Woman In Uniform” fu disegnata di nuovo Margaret Thatcher, questa volta con una uniforme militare, nell’atto di attendere Eddie per vendicarsi dell’affronto subito su “Sanctuary”, Margaret imbracciava, infatti, un fucile mitragliatore. Ma chi si nasconde da sempre dietro Eddie? Il disegnatore è Drek Riggs, che fu contattato da Smallwood dopo che il manager vide la copertina disegnata per un musicista jazz, Max Middleton. Drek era un illustratore che abbandonò la scuola d’arte molto presto per iniziare una carriera professionale ricca di soddisfazioni. Negli anni Eddie è diventato una sfinge, un samurai, un alieno, un soldato, un pilota di caccia, un motociclista, una mummia, un killer, insomma tutto quello che è passato per testa di Riggs. Interessante è sapere che il mostro fu una idea di un roadie della band, che costruì una testa horror con tanto di occhi che si accendevano e di una bocca che vomitava sangue. Era esibita durante i concerti tra il tripudio del pubblico. Fu però un dirigente della EMI che suggerì al manager di trasformare Eddie da semplice testa mozzata in un personaggio “pensante” e con un corpo. L’idea piacque e prese forma grazie ovviamente al tratto di Riggs. La prima incarnazione di Eddie fu disegnata pensando a un punk con il cervello devastato. Considerando però che gli Iron Maiden erano un gruppo metal, a Eddie furono allungati i capelli e diventò a tutti gli effetti un fan dell’heavy. Per Harris l’incarnazione più bella di Eddie è quella che campeggia sulla copertina di “The Tropper” e crede che Eddie sia una persona positiva, piena di umorismo, che non si droga e pronta a scagliarsi contro le malefatte del mondo. Insomma Eddie è la mascotte perfetta anche quando accoltella il Primo Ministro inglese colpevole di aver strappato un manifesto del suo gruppo preferito. Con Eddie non si scherza.

 

 


(Pubblicato il: 28/07/2014)