Brother James

Sebbene poco illuminato dalla luce dei riflettori, il nome dei Brother James è uno di quelli che si possono considerare seminali per la scena indie italiana, di cui hanno condiviso vicissitudini e alterne fortune. Il quartetto nasce a Parma nella primavera del 1995, con una formazione che comprende Matteo Berghenti (chitarra, voce), Davide Dacci (batteria), Carlo Malagnino (chitarra) e Giacomo Pelagatti (basso, voce). Fin dal primo demo dell'anno successivo i consensi sono unanimi e la critica accosta il gruppo, in quanto a sonorità, ad alcuni dei più noti gruppi rock indipendenti nordamericani. A metà del '96 Davide lascia la band e viene sostituito da Filippo Alinovi. Fondamentale, a fine '97, è la partecipazione alla compilation "Metal Machine Muzak", grido di battaglia dell'allora neonata Gamma Pop e chiarificante panoramica sull'underground italico, con nomi quali Three Second Kiss, Ulan Bator e Massimo Volume; la traccia dei Brother James, l'inedita Cold Turkey, viene segnalata dai recensori come una tra le migliori del lotto. Nel '98 Filippo e Carlo lasciano il gruppo; Giacomo e Matteo decidono quindi di continuare come trio, arruolando il vecchio amico Rodolfo Villani come nuovo batterista. Questa formazione debutta in aprile a Bologna, al Teatro Polivalente Occupato, aprendo per gli Ulan Bator. Un anno dopo i Brother James sono impegnati nella registrazione del cd d'esordio, Lack, che condensa in 30 minuti il post rock melodico e nervoso del trio. Il lavoro vede la luce il 1° marzo 2000 per l'indie label tedesca fiction.friction e viene promosso e distribuito in Italia da Gamma Pop. La stampa specializzata definisce i Brother James come una delle realtà più convincenti del panorama indie italiano. Purtroppo problemi familiari costringono nel biennio successivo la band a una pausa forzata, con la conseguente sospensione di ogni attività live e compositiva. E' ormai il 2003 e molte cose sono cambiate nella scena discografica indipendente italiana, quando il trio parmigiano torna in studio per produrre il secondo lavoro. Ad occuparsi della registrazione (analogica) e del mixaggio è Andrea Rovacchi, già dietro la consolle per Giardini di Mirò e Julie's Haircut. Il risultato è un disco di 30 minuti di durata che raccoglie 5 brani originali più due cover-tributo a Lou Reed e Bob Dylan. Col titolo Days il lavoro vede la luce a fine novembre 2004 per la giovane etichetta fiorentina Black Candy, che annovera nel suo roster anche un'altra band di Parma, gli ineffabili Pecksniff.
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http://brotherjames.info


(Pubblicato il: 28/11/2013)