PATTI SMITH
19 ottobre 2004, Teatro Manzoni, Bologna
Patti Smith è Patti Smith: Because The Night, Dancing Barefoot, Gloria, People Have The Power; la band è la stessa da anni: professionisti impeccabili. Cè ancora suo marito, mentre suo figlio è rimasto a casa e pertanto non ha suonato Smoke On The Water con sua mamma come ha fatto qualche anno fa a Reggio Emilia. La bandiera arcobaleno fa bella mostra di sé. Il pezzo è completo. Era tanto tempo che a Bologna non si prendeva un autobus per andare a vedere un concerto. E un peccato che il centro di questa città non venga maggiormente valorizzato con attività di spettacolo e culturali (decentrare i luoghi di aggregazione è la folle idea della precedente giunta, contraria ad ogni altra positiva - esperienza europea); è un peccato che la musica rock (da oltre 50 anni parte integrante della cultura occidentale non più solo giovanile) non sia in Italia ancora considerata arte, ma solo rumore e invece il prestigioso contesto del Teatro Manzoni è cornice perfetta, oggi, per unartista come Patti Smith: ancora e per sempre la poetessa maledetta, anche se ammorbidita negli atteggiamenti dagli anni e dalla storia globale. Non sarebbe stato possibile invece in quellestate del 1979, quando oltre 50.000 persone stiparono lo stadio DallAra sino allinverosimile: sia per acclamare una Patti Smith che aveva appena pubblicato lalbum Wave, sia per acclamare il ritorno dei grandi concerti in Italia (dopo un periodo di pausa negli anni caldi della contestazione e per chi ignora questa storia chieda lumi ai fratelli anziani, ai genitori, o ad Andrea Tinti, colonna portante di Music Plus). Allora scorreva il sangue (persone si ferirono per scavalcare i cancelli ancora chiusi, ma non vollero rinunciare al concerto), oggi è perfetto il teatro: tutti a sedere, non si può fumare (nulla), laudio è cristallino, ma il volume non è adeguato. O forse lo è per quelle signore che hanno tirato fuori i jeans piegati in fondo allarmadio, e per quei signori che non avevano ancora buttato via leskimo. Ma per fortuna questi signori sono qui e non a casa a vedere le sorelle Lecciso in tv. E la Patti chiede chi cera, fra i presenti, nel 1979. Qualcuno alza la mano. Lencore finale non poteve che essere People Have The Power, ma è difficile crederci veramente, oggi. PINK GREASE
15 dicembre 2004, Officina Estragon, Bologna
Chi si aspettava la folla delle grandi occasioni è rimasto deluso: in pochi hanno avuto la curiosità di assistere al concerto di questa nuova band britannica, con allattivo solo lalbum desordio ed un video in rotation su MTV (per lo più fascia notturna, la migliore). E a tutti quelli che avrebbero dovuto esserci e hanno scelto di rimanere a casa, mi sento di dire che hanno fatto male. Non fosse altro perché è raro vedere in giro giovani band così: sfrontati e sensuali, con un istinto animalesco per il palcoscenico del rock, i Pink Grease cercano il contatto fisico continuo con il pubblico, anche quando è poco come questa sera, scendono e salgono continuamente dal palco e alcuni dei loro brani sono incredibilmente travolgenti mentre per altri è impossibile non usare almeno laggettivo accattivante alla faccia del commesso di un noto negozio di dischi di Bologna che ha affermato: il rock nel 2004 è finto per forza questa sera di finto cè poco, anzi, qualcuno avrebbe gradito quel tantino in più di cosiddetta capacità tecnica; della serie: magari se avessero suonato meglio sarebbe stato più interessante.. ma chissenefrega, ogni tanto ci si può ancora divertire e basta oppure no?! Le coordinate si tracciano unendo i seguenti punti: glam (musicale e di look), rocknroll ed electro-pop tutti da cercare nellesordio dal titolo This Is For Real. I Pink Grease sarebbero in sei (di cui uno suona uno strano strumento una sorta di sintetizzatore autocostruito: customizzato si potrebbe azzardare), ma questa sera sono in cinque: il sassofonista si è dimenticato di rinnovare i documenti di identità a quanto pare .così il concerto finisce con una telefonata in diretta dal palco e tanti saluti from Bologna.
19 ottobre 2004, Teatro Manzoni, Bologna
Patti Smith è Patti Smith: Because The Night, Dancing Barefoot, Gloria, People Have The Power; la band è la stessa da anni: professionisti impeccabili. Cè ancora suo marito, mentre suo figlio è rimasto a casa e pertanto non ha suonato Smoke On The Water con sua mamma come ha fatto qualche anno fa a Reggio Emilia. La bandiera arcobaleno fa bella mostra di sé. Il pezzo è completo. Era tanto tempo che a Bologna non si prendeva un autobus per andare a vedere un concerto. E un peccato che il centro di questa città non venga maggiormente valorizzato con attività di spettacolo e culturali (decentrare i luoghi di aggregazione è la folle idea della precedente giunta, contraria ad ogni altra positiva - esperienza europea); è un peccato che la musica rock (da oltre 50 anni parte integrante della cultura occidentale non più solo giovanile) non sia in Italia ancora considerata arte, ma solo rumore e invece il prestigioso contesto del Teatro Manzoni è cornice perfetta, oggi, per unartista come Patti Smith: ancora e per sempre la poetessa maledetta, anche se ammorbidita negli atteggiamenti dagli anni e dalla storia globale. Non sarebbe stato possibile invece in quellestate del 1979, quando oltre 50.000 persone stiparono lo stadio DallAra sino allinverosimile: sia per acclamare una Patti Smith che aveva appena pubblicato lalbum Wave, sia per acclamare il ritorno dei grandi concerti in Italia (dopo un periodo di pausa negli anni caldi della contestazione e per chi ignora questa storia chieda lumi ai fratelli anziani, ai genitori, o ad Andrea Tinti, colonna portante di Music Plus). Allora scorreva il sangue (persone si ferirono per scavalcare i cancelli ancora chiusi, ma non vollero rinunciare al concerto), oggi è perfetto il teatro: tutti a sedere, non si può fumare (nulla), laudio è cristallino, ma il volume non è adeguato. O forse lo è per quelle signore che hanno tirato fuori i jeans piegati in fondo allarmadio, e per quei signori che non avevano ancora buttato via leskimo. Ma per fortuna questi signori sono qui e non a casa a vedere le sorelle Lecciso in tv. E la Patti chiede chi cera, fra i presenti, nel 1979. Qualcuno alza la mano. Lencore finale non poteve che essere People Have The Power, ma è difficile crederci veramente, oggi. PINK GREASE
15 dicembre 2004, Officina Estragon, Bologna
Chi si aspettava la folla delle grandi occasioni è rimasto deluso: in pochi hanno avuto la curiosità di assistere al concerto di questa nuova band britannica, con allattivo solo lalbum desordio ed un video in rotation su MTV (per lo più fascia notturna, la migliore). E a tutti quelli che avrebbero dovuto esserci e hanno scelto di rimanere a casa, mi sento di dire che hanno fatto male. Non fosse altro perché è raro vedere in giro giovani band così: sfrontati e sensuali, con un istinto animalesco per il palcoscenico del rock, i Pink Grease cercano il contatto fisico continuo con il pubblico, anche quando è poco come questa sera, scendono e salgono continuamente dal palco e alcuni dei loro brani sono incredibilmente travolgenti mentre per altri è impossibile non usare almeno laggettivo accattivante alla faccia del commesso di un noto negozio di dischi di Bologna che ha affermato: il rock nel 2004 è finto per forza questa sera di finto cè poco, anzi, qualcuno avrebbe gradito quel tantino in più di cosiddetta capacità tecnica; della serie: magari se avessero suonato meglio sarebbe stato più interessante.. ma chissenefrega, ogni tanto ci si può ancora divertire e basta oppure no?! Le coordinate si tracciano unendo i seguenti punti: glam (musicale e di look), rocknroll ed electro-pop tutti da cercare nellesordio dal titolo This Is For Real. I Pink Grease sarebbero in sei (di cui uno suona uno strano strumento una sorta di sintetizzatore autocostruito: customizzato si potrebbe azzardare), ma questa sera sono in cinque: il sassofonista si è dimenticato di rinnovare i documenti di identità a quanto pare .così il concerto finisce con una telefonata in diretta dal palco e tanti saluti from Bologna.
(Pubblicato il:
28/11/2013)