Depeche mode

Playing The Angel
Undici album in studio per una carriera ultra ventennale dimostrano che i Depeche Mode non sono mai stati un gruppo alla costante ricerca del mercato discografico, ma anzi hanno pubblicato solo e quando si sono sentiti attraversati dall’ispirazione. “Playing The Angel” ne è l’ennesima dimostrazione. Giunto a quattro anni di distanza da “Exciter”, album qualitativamente sopra la media (a dispetto di alcuni pareri sfavorevoli di altrettanti critici), “Playing The Angel” ci riporta un gruppo (trio) al massimo splendore, anche se di luce in questi dodici pezzi ce n’è veramente poca. Infatti suoni cupi e tenebrosi avvolgono le canzoni e Dave Gahan sembra il signore delle tenebre che apre la porta a noi poveri mortali. Questo perché i Depeche Mode, che potrebbero scrivere album dal facile ascolto e dalle melodie zuccherine, si divertono ancora a sperimentare, a cercare sonorità distanti mille miglia dal concetto che possiamo avere del pop. Echi di Soft Cell, quelli più sporchi e cattivi, aleggiano ogni tanto, come ogni tanto si possono sentire spruzzate di Kraftwerk. Per capire al meglio la mia teoria basta ascoltare l’inizio di “A Pain That I’m Used To” (secondo singolo estratto dall’album), un suono stridente e quasi al limite del dolore acustico vi penetrerà i padiglioni auricolari e se permettete, per un brano da classifica, è una scelta alquanto inusuale. In Inghilterra alcuni giornalisti hanno paragonato questo disco a “Music For The Masses”, altro apice creativo dell’allora quartetto, io invece propenderei per affermare che “Playing The Angel” sembra il doveroso proseguo di “Ultra”, disco che per il sottoscritto rappresenta “l’album” dei Depeche Mode per eccellenza. Oltre ai singoli finora pubblicati ci sono da segnalare “John The Revelator”, “I Want It All” e “Lilian”. I Depeche Mode sono di nuovo in pista e solamente per il fatto che Martin Gore si è fatto fotografare con una maglietta dei Sex Pistols, merita la nostra ammirazione incondizionata. “Playing The Angel” è un album consigliato anche a coloro che hanno sempre odiato il gruppo inglese e lo accomunano, come odio, a Mango. Fidatevi è un gran disco.

Formato: cd - cd+dvd - 2 lp


(Pubblicato il: 28/11/2013)