Te back room
Prima di scrivere questa recensione ho voluto leggere quello che la stampa e le web-zine italiane hanno detto del debutto degli inglesi Editors. Ebbene, la maggior parte delle recensioni stronca il disco tirando in ballo gli Interpol e la mancanza di idee dellalbum. Perfetto, ho pensato tra me e me, perché per il sottoscritto questo è uno dei dischi più belli che siano usciti nel 2005. Chissà, forse peserà il fatto che il mio gruppo preferito di sempre sono i Joy Division, forse sarà letà, forse sarà che non trovo sbavature in The Back Room, ma questo album è bellissimo nella sua aura dark, nel suo essere nero, scuro e tenebroso. I tre singoli estratti dallalbum: Munich, Blood e Bullets, fanno bella mostra lungo la tracklist, ma la cosa stupefacente è che sono i restanti pezzi a far gridare al miracolo. Ascoltate All Sparks e capirete, inginocchiatevi davanti a Camera, urlate di disperazione con Someone Says, alzate le braccia al cielo ed imprecate durante Open Your Arms e volteggiate su voi stessi con Distance. Gli Editors sono il post punk targato 2006. A detta di molti sono la risposta inglese agli americani Interpol (evidentemente costoro sono troppo giovani per ricordarsi di Ian Curtis e company), sono il gruppo che mancava tra i Radiohead ed i Coldplay, sono lardore dellanima, sono la malinconia fatta a musica, sono distanti anni luce da tutti quei gruppi che sorridono felici (di cosa?) dalle pagine patinate di riviste inutili, da video-clip insulsi che promuovono canzoni insipide. Insomma abbandonate una volta per tutte quei sorrisi finti che avete stampato sulla faccia e lasciatevi travolgere da queste canzoni dal sapore autunnale. Grandissimi, epocali. I Joy Division hanno finalmente trovato (a venticinque anni di distanza) i loro degni successori.
Formato: cd
Formato: cd
(Pubblicato il:
28/11/2013)