Transex

Domino
I Transex sono “sporchi”, cattivi e degeneri. Fanno punk rock, di quello sporco, cattivo e degenere. Arrivano da Roma e nascono dalle ceneri di un paio di band rimaste nei cuori dei punx nostrani: i Bingo e gli Ufo Diktators. Dai primi arriva la sezione ritmica (Dallas e Brain), dal secondo la voce di Ego. A completare il combo un chitarrista, Child, che è il fratello del cantante dei Cut, trovato chissà in quale malsano locale della Capitale. Un primo album, pubblicato dalla Hangover Records, è andato esaurito in pochissimo tempo e non è stato più ristampato. Ora è la volta del secondo cd, prodotto dalla Tre Accordi Records, la stessa dei bolognesi Valentines, ed i Transex (nome esplicito non vi pare?), ce la mettono tutta per dimostrare che anche nel Belpaese la lezione del punk rock di matrice americana è stata assimilata e fatta propria. Anzi in alcuni momenti sembra di ascoltare i padri del genere e non lontani (geograficamente parlando) figli degeneri. Il disco è un veloce e graffiante excursus nei meandri di un sound che non ammette mezze misure. Una carica di adrenalina a palla è il comun denominatore dei nove brani, tirati dall’inizio alla fine e sferzanti come solo il punk rock riesce ad essere anche nel 2005. Chitarre indemoniate fanno da contraltare ad una voce potente e consumata da mille vizi (chissà se nella realtà è veramente così). Inutile preferire un brano rispetto ad un altro, perché “Domino” è un ammasso compatto di trasgressione in musica, è un macigno che cade sulle nostre convinzioni e le disintegra, è un calcio alla bocca dello stomaco che ci piega e ci mette in ginocchio. Rabbia, violenza e demoni sono gli ingredienti dei Transex. Se i nomi di Pagans, Crime, Cinecyde, Germs, Catholic Discipline, Fear e Dils vi dicono qualcosa, non perdetevi questo disco per nessuna ragione al mondo. Ma anche se simpatizzate per l’ascolto di un sound elettrico e devastante, i Transex fanno al caso vostro. Tra i sobborghi romani si aggira una creatura paurosa e spaventosa, ma non abbiate timore, dicono che non morde.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)