Calexico

Feast of Wire
Amo i Calexico, mi piace da impazzire la loro musica sempre in bilico sulla lama di un coltello. Aspettavo il duo con il nuovo album e “Feast Of Wire” mi ha subito rigettato in quelle sonorità che Burns e Convertino mi hanno fatto apprezzare fin dal loro esordio. Musica americana che molti, con superficialità, definiscono country, mentre altri, non riuscendo ad accedervi, relegano nel jazz contaminato, quindi non di loro interesse. I Calexico, invece, non sono né country né jazz, sono un po’ dell’uno ed un po’ dell’altro, ma sono anche rock’n’roll, garage, punk (nell’attitudine) e forse pure pop. I Calexico sono la faccia dell’America sconfinata, dove l’orizzonte è troppo lontano per essere raggiunto con qualsiasi mezzo di locomozione, dove il sole brucia la pelle e la polvere è sempre sui vestiti. I Calexico sono l’America rurale fatta di distributori di benzina immersi nel nulla, lungo strade tracciate nel vuoto. Un vuoto esistenziale che i Calexico portano a galla con le loro canzoni e con le loro musiche. “Feast Of Wire” è un disco da amare alla follia, sempre che siate propensi ad ascoltare un album, perché fate attenzione alla domanda: “I dischi li ascoltate, o fate finta di sentirli?”. Aspetto le vostre risposte in merito.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)