Techno Web - giugno 06

Podcasting – il presente è partecipazione
Di podcasting abbiamo già parlato, ma si sa che i piedi delle nuove tecnologie corrono veloci, e con essi i cambiamenti sociali e di consumo. Alla vigilia del suo secondo compleanno, è il caso di riflettere su alcune implicazioni, anche in relazione all’uso di altre tecnologie. Intanto, una precisazione sul significato: il podcasting – neologismo che fonde iPod e broadcasting - è un sistema per scaricare in modo automatico file (podcast) audio o video attraverso un programma chiamato feeder. Questi file possono essere di tutto e possono essere iniettati nella rete da chiunque.

La sua caratteristica di essere un mezzo asincrono – opposto a live, cioè fuori dai legami del tempo – lascia la libertà di ascoltare e vedere i file scelti in qualsiasi momento. Questa dimensione, di per sè non originale (anche il vecchio mangianastri, o il Walkman, hanno la stessa particolarità), è insieme punto di forza e di debolezza: non ci si affida infatti al proprio iPod per avere notizie di prima mano. Per questo, a chi è straconvinto che il podcasting segni il declino della radio per l’ascolto di musica, molti esperti di nuove tecnologie ribattono che l’iPod è complementare piuttosto che sostitutivo. La radio rimarrà – a detta di molti – il serbatoio per fare rifornimento di nuova musica prima di scaricarla.

Il podcasting, perciò, più che essere rivoluzionario è un altro mezzo con cui si afferma la dimensione partecipativa delle nuove tecnologie, opposta al consumo passivo tipico dei mezzi di comunicazione “a senso unico”. Chiunque, insomma, con poche centinaia di euro, può dotarsi delle tecnologie necessarie per far circolare informazioni di qualsiasi tipo (anche video – si inizia a parlare infatti di vodcasting, o vidcasting o vlogging), anche auto-prodotte, e fare altrettanto con quello che viene messo in circolo da altri.

Questa “rivoluzione partecipativa” puo’ essere vista sotto luci diverse: c’è chi è convinto che spingerà le persone a chiudersi entro quattro mura rassicuranti di suoni e immagini scelti, e chi invece scommette sulla capacità di offrire a tutti un’altra visione del mondo, ad appena un click di mouse di distanza. In ogni caso, sempre di rivoluzione si tratta, anche se per capirne meglio le conseguenze bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo. Apple iTunes
www.apple.com/it/itunes/podcasts
Per cominciare, Apple, che con il suo iPod ha dato (giustificatamente o no) il nome a questo fenomeno tecnologico. Apple iTunes conta circa 20,000 podcaster collegati.

New York Times
www.nytimes.com/ref/multimedia/podcasts.html
Il podcasting abbinato a notizie e servizi. Dalla “World View”, report settimanale sui fatti internazionali, ad aggiornamenti e commenti su spettacoli teatrali e i migliori ristoranti di NY.

Wired
http://wiredblogs.tripod.com/podcasts
Podcast + blog ad ampio raggio - ospitati dalla rivista cult su tecnologie, cultura e consumi.

News.com
http://podcast.news.com
Notizie audio dal mondo della tecnologia, dalla privacy ai micro-processori.


(Pubblicato il: 28/11/2013)