The Futureheads

Area
L’anno scorso sono in attesa di vedere i Bad Religion all’Independent Days, nel tardo pomeriggio salgono sul palco i Futureheads, appena comparsi sulla copertina del New Musical Express. Rimango colpito ed affondato. Il gruppo inglese mette in fila tutti i suoi hit per un pubblico tra l’attento e lo svogliato. Il giorno dopo sono già in un negozio di dischi per acquistare il loro cd. Ovviamente vado a ritroso e cerco di fare mie le uscite discografiche estratte dall’album. Mi appassiono ed ascolto a ripetizione tutti i singoli ed i relativi lati B. Divento un fan. E’ quindi con gioia che accolgo l’uscita di questo singolo che getta un ponte tra il primo ed il secondo album di prossima pubblicazione. Tocco con mano la copertina del singolo, con il titolo intagliato sul cartoncino, trovo un poster in omaggio e comincio ad ascoltare. “Area” rimane nello stile nervoso del gruppo, sembrano dei giovani Cure che hanno ingurgitato troppa tequila. Passo al secondo pezzo, “Help Us Out” e mi imbatto in una versione moderna dei Talking Heads. Lo riascolto, una, due, dieci, venti volte. Ma non è finita perché “We Cannot Lose” chiede la sua parte di attenzione ed io salto come una molla da una parte all’altra della mia stanzetta. I Futureheads sono pronti per diventare i nuovi Franz Ferdinand, o per ritornare sulla copertina di NME. Galeotto fu il concerto e galeotto fu il primo album. Da avere senza esitazioni insieme a tutta la loro discografia.

Formato: cds/45 giri


(Pubblicato il: 28/11/2013)