Sabina Manetti

Libertè Creatività Feminitè
Un disco ed uno spettacolo dedicato alla presa di coscienza delle donne. Un progetto che ha lo scopo socio-culturale di far riflettere le donne (e forse non solo) sul loro potenziale energetico femminile e sulla loro castrazione e frammentazione che ancora oggi subiscono inconsciamente. Un messaggio diretto a tutte le donne: cercate quella libertà negata, cessate di essere vittime della società e di voi stesse e ritrovate la sacralità del vostro corpo, delle vostre mozioni e della vostra sensualità. Canzoni dal passato e dal presente. Canzoni francesi, perché Sabina Manetti è italo-francese e perché la Francia incarna lo spirito di tutte le rivoluzioni. Ed ecco che si passa con disinvoltura da un canto del 1200 ad una storia scritta da Jacques Brel, o dai canti popolari del 1500 alla coraggiosa Edith Piaf. Un disco che va oltre la musica per entrare nei meandri della denuncia sociale, del prendere coscienza di una situazione troppo radicata per affermare con certezza che è stata debellata. Il disco corre veloce, i brani si susseguono senza interruzioni, i secoli non sembrano passare, poi si apre il libretto e si legge la dedica: “Dedico questo disco soprattutto a mia madre Thérese, musicista che ha scelto l’autodistruzione e la malattia e a Nonna Loiuse, cantante che scelse la strada della madre e della moglie ma che poi morì sola in un ospizio. Entrambe furono cattoliche devote”. Leggi queste poche righe, mentre Sabina contorce le sue corde vocali e non puoi trattenere le lacrime. Piangi perché sai che il mondo fatica a cambiare. E forse non cambierà mai.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)