Intervista con Ann Depoorter

Intervista ad Ann Depoorter, attiva nella promozione del gruppo Bix Medard (www.myspace.com/bixmedard) e nell’associazione PopPunt (www.poppunt.be), la piattaforma più completa e “sfaccettata” per la promozione di musica indipendente in Belgio. PopPunt ha da poco lanciato un social network, che é già diventato un punto di riferimento per la comunità musicale belga. Anzi, fiamminga. Distinzione non trascurabile, in un Paese cosi’ piccolo eppure cosi’ diviso, anche nella musica.

Elena: Ann, cos'é PopPunt?
Ann: E' un’associazione creata dieci anni fa da alcuni volontari per sostenere la musica indipendente. L’obiettivo fondamentale é aiutare gli artisti ad esibirsi su un palcoscenico, qualsiasi esso sia. In questi anni, PopPunt é cresciuta e ora impiega nove persone a tempo pieno ed é finanziata quasi al 100% dal governo fiammingo. Il suo scopo é rimasto il supporto agli artisti indipendenti, mentre per il passo successivo c'é il Musiek Centrum Vlaandereen (anch'esso finanziato dal governo fiammingo), trampolino verso la scena internazionale per musicisti già abbastanza conosciuti nel circuito fiammingo.

Elena: Come agisce PopPunt?
Ann: Attraverso iniziative molto concrete. Per esempio, l’anno scorso ha allestito un palcoscenico nell’ambito del Werchter (www.rockwerchter.be – il festival rock più importante in Belgio, ndr), dando la possibilità a tutti gli artisti di esibirsi per circa dieci minuti, senza sottoporsi ad un “controllo qualità” preventivo. Un altro esempio é STOEMP, iniziativa che mette in contatto gruppi musicali e locali disposti ad offrire uno spazio per il live. Al di là dei progetti specifici, PopPunt é soprattutto un nodo nevralgico per lo scambio di informazioni, una piattaforma "neutra" (PopPunt non si schiera dalla parte di nessuna categoria musicale) e aperta a tutti. Il grande merito di PopPunt é stato quello di creare e mettere a disposizione banche dati con i diversi profili musicali, diventando il primo posto in cui mette il naso chi cerca informazioni e contatti nel settore. Anche le radio, per esempio, lo usano come bacino di nuovi talenti da proporre. E, per gli artisti indipendenti, esserci é diventato un must. Unica condizione: saper comunicare in fiammingo. Elena: Esiste qualcosa di simile anche per la comunità musicale francofona?
Ann: Court Circuit (www.court-circuit.be) é simile a PopPunt, ma con meno servizi e risorse, mentre non esiste un equivalente del Musiek Centrum Vlaandereen. In Belgio la situazione della musica é molto particolare: pur essendo un paese piccolo, c’é una divisione molto netta tra panorama fiammingo e francofono. Le due comunità sono separate, con canali e politiche culturali diversi e regolati a livello regionale. In generale, la musica fiamminga ha un pubblico più eterogeneo, é più aperta alle sperimentazioni, ha più risorse economiche ed é più pronta a giocare su nuove opportunità. La radio pubblica é un esempio: quella fiamminga ha cinque canali che coprono generi diversi, mentre la radio francofona é piuttosto "monotematica" e focalizzata sul pop. La lingua é uno spartiacque tra musicisti, e si traduce anche in diversi sbocchi oltre confine: la Francia per i francofoni, e il mercato anglosassone per molti artisti fiamminghi, che spesso cantano in inglese. Ad eccezione di Bruxelles - dove le due comunità trovano dei punti di incontro - la scena musicale belga é dominata da microcosmi. In questo senso, la musica é uno specchio della divisione del Paese, anche se recentemente sono stati fatti alcuni passi verso un avvicinamento: per esempio, con Belgavox, concerto "misto" franco-fiammingo.

Elena: Secondo te, quale ruolo giocano le nuove tecnologie nella promozione musicale?
Ann: I social network sono molto importanti per la promozione di musica, perché aiutano e indirizzano nella scelta, attraverso contatti diretti e personali. Pero’ per funzionare bene devono essere credibili. Nel caso di PopPunt, la creazione di un social networking – VI.be (www.vi.be) – é stato un passaggio naturale: PopPunt era già un crocevia, si trattava solo di renderlo più visibile e interattivo attraverso le nuove tecnologie. Vi.be é la sintesi di tutto quello che PopPunt promuove, del tentativo di facilitare i contatti tra profili musicali diversi sulla base di un network già collaudato. Il successo si basa anche su un circolo virtuoso tra il canale online e le altre iniziative di PopPunt, che si promuovono e alimentano a vicenda: per esempio, il Magazine trimestrale e Musikant Dag, una giornata di concerti che si svolge una volta l’anno a Bruxelles o a Gent.

Elena: Cosa c'é all'orizzonte di PopPunt e, in generale, della musica indipendente in Belgio?
Ann: Per PopPunt, é essenziale mantenere e rafforzare il ruolo di piattaforma di scambio. Poi, sviluppare le collaborazioni con altri Paesi, promuovere la ricerca sulle nuove tendenze musicali e l'interdisciplinarietà. PopPunt fa già parte di un network internazionale sulle nuove tendenze ed organizza Popfolio, un concorso per iniziative "miste", in cui collaborano musicisti, grafici e registi. L’idea é di dare la possibilità ad artisti con pochi mezzi finanziari di entrare in contatto con altre professionalità, senza dover passare per grandi agenzie. L’interdisciplinarietà é un aspetto che sta diventando sempre più marcato nel panorama musicale belga, in particolare quello fiammingo. Un esempio é la collaborazione nel 2008 tra il festival Werchter e l’associazione per la promozione dei musei Amusee Vous (www.amuseevous.be): a tutti quelli che presentavano il biglietto d’ingresso per il festival, veniva offerta un’entrata gratis a un museo. Un modo molto intelligente di attirare il pubblico giovanile verso un’offerta culturale spesso ritenuta "vecchia".


(Pubblicato il: 28/11/2013)