Alberto Styloo

Infective
Negli anni ottanta, ma anche in buona parte del successivo decennio, gli italiani hanno dettato legge in ambito dance. La musica prodotta nel nostro Paese e che invadeva il mondo, veniva chiamata Italo Disco. Un esponente altisonante di questa invasione si chiamava Styloo, che andò a segno con un paio di pezzi, “Pretty Face” e “Miss You”. La Italo Disco era molto influenzata dall’elettronica e dalle melodie zuccherine, oggi tra l’altro è stata rivalutata, artisticamente parlando, dall’intellighenzia critica internazionale. La voce degli Styloo era Alberto, che negli anni ha continuato a fare musica. Poi un incontro casuale con Garbo lo ha portato a ridare vita all’etichetta discografica, Discipline, nata all’inizio degli anni novanta per volere del cantante meneghino. Oggi Discipline pubblica un album solista di Alberto (Styloo) che è lontano anni luce dalla Italo Disco di vent’anni fa. Oggi Alberto è avvolto in un sound scuro e cupo, dove non ci sono concessioni yeh yeh, dove le trame sonore assorbono la luce del sole ed emettono sinistri suoni. Non è un caso che il primo singolo estratto dall’album è proprio il rifacimento dell’unico hit mai avuto dai Metro, quel “Criminal World” che anche Bowie inserì nel suo “Let’s Dance” tanto era colmo di glamour e stiloso fino al midollo. Bene, adesso provo ad azzardare che il secondo singolo potrebbe essere “Because” ed il terzo “Call My Name”, mentre il quarto dovrebbe essere “Sha La La La”, che getterebbe una luce diversa sull’album. “Infective” è un disco da ascoltare quando il sole è già tramontato e la nostra voglia di elettronica ci spinge a cercare i soffi di gelidi synth. Non me ne voglia Alberto se in alcuni momenti le sue canzoni mi hanno ricordato Gary Numan. Anche perché per il sottoscritto Numan è stato un grandissimo. Complimenti. Sinceri complimenti.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)