Fischerspooner

Entertainment
Qualche stagione addietro ero rimasto ipnotizzato da “Never Win”, una canzone così st...za che non riuscivo a toglierla dallo stereo. Il duo newyorchese dei Fischerspooner era riuscito a coniugare perfettamente la dance, con l’elettronica, il glamour, l’avanguardia ed il pop. Non male. Oggi leggo recensioni negative sul loro nuovo album. La cosa mi incuriosisce. Comincio l’ascolto. Sono a sedere su una pseudo poltrona, l’elettronica sembra uscire dalle casse sottoforma di tanti acuminati spilli, che però ad un millimetro dal mio corpo deviano e si vanno a conficcare nel muro. Alzo un braccio, gli spilli seguono il mio movimento e colpiscono una finestra. Provo a chiudere gli occhi. Il sibilo di una tastiera mi entra nelle orecchie, provo ad alzarmi ma vengo schiacciato da una trama sonora così fitta che sembra una maglia pesantissima fatta con tanti fili di ferro. Avverto echi dei Depeche Mode più tenebrosi, ma anche il dream pop degli Human League (“We Are Electric”). Forse mi confondo, ma mi sembra di intravedere Steve Strange (Visage) che stringe la mano al duo. La musica ha preso il sopravvento. Non importa se “Supply & Demand” mi fa battere il piedino, ormai è una questione di vita o di morte. Devo capire. Devo intuire cosa non va in questo disco. Sostanzialmente i Fischerspooner sono rimasti fedeli al loro essere snob e pop nello stesso istante. “Danse En France”, in un francese maccheronico, mi fa sorridere. Sono alla fine dell’album, “To The Moon” mi riporta a “Never Win”. Sono pronto per riascoltare “Entertainment”. Bel disco di pop/dance/electro. Però devo ancora capire dove i Fischerspooner hanno sbagliato. Chiederò lumi.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)