Hugh Barker e Yuval Taylor

Musica di plastica
Secondo voi Amy Winehouse, tralasciando che vi piaccia o meno, è una artista vera o di plastica? La musica da quando è arrivato il microfono collegato alla corrente vive su questa annosa domanda. L’artista che stiamo ascoltando è vero o fabbricato dall’industria per avere i nostri soldini. Le battaglie tra vero e finto si sono sprecate nel mondo musicale. Io iniziai ad ascoltare musica con l’arrivo del punk, scelsi di cibarmi di punk perché in netta antitesi con la disco music che mi sembrava una musica finta e priva di qualsiasi significato. Sbagliai? Chissà! A darci/mi una mano per capire se le nostre scelte sono state giuste oggi c’è “Musica Di Plastica”, bellissimo libro che ripercorre le tappe di importanti artisti. La lettura è coinvolgente e chissà se Donna Summer è stata più autentica dei Sex Pistols. O se Elvis Presley era meno falso di Kurt Cobain. Pensare all’autenticità in un mondo, che da sempre produce e ci propina i suoi figli su supporti di plastica, non è un dolce controsenso. L’unico problema è che, dopo avere letto questo libro, potreste decidere di abbandonare il vostro idolo per sempre o cominciare ad apprezzare chi fino ad oggi non rientrava nei vostri gusti musicali, perché finto e costruito dai businessman dell’industria discografica. “Musica Di Plastica” deve essere vostro (se amate la musica), o regalatelo al vostro amico/a che si vanta di essere l’unico ad aver capito cosa vuol dire ascoltare LA MUSICA nell’emisfero nord del globo. Però mi dovete ancora dire se per voi Amy Winehouse è vera o falsa? Non fate i furbetti nascondendovi dietro la sua acconciatura. Perché per me Amy è decisamente...

Formato: libro


(Pubblicato il: 28/11/2013)