John Foxx e Robin Guthrie

Mirrorball
Sgombriamo subito il campo da ogni superfluo giro di parole. “Mirrorball” è un disco bellissimo. Bellissimo per chi ha amato i Cocteau Twins (come il sottoscritto), per chi si ricorda ancora i primi tre album degli Ultravox (come il sottoscritto), per chi ha seguito, anche se a fasi altalenanti, la carriera solista di John Foxx (come il sottoscritto). “Mirrorball” è un bellissimo album che potrebbe figurare nella discografia dei Cocteau Twins, se non fosse per la voce di John Foxx al posto di quella di Liz Fraser. Infatti Guthrie, per chi non lo ricorda, era il chitarrista dei Cocteau Twins, quello che inventò la chitarra liquida e la applicò fino allo svenimento sensoriale nei dischi del gruppo inglese. In “Mirrorball” i suoni liquidi sono l’ossatura di tutti i brani e questo mi fa propendere a definire questo album un disco dei Cocteau Twins. D’altro canto Foxx è ormai qualche anno che si divide tra techno pop e musica “mistica” con il progetto “Cathedral Oceans”, quindi “Mirrorball” potrebbe calarsi perfettamente nella discografia solista dell’ex Ultravox. La sua voce “gregoriana” che per l’occasione canta in una lingua inventata, ispirata all’italiano ed al latino, si incolla alla perfezione alle sonorità liquefatte di Guthrie, dando corpo a nove episodi sonori di alta classe. L’incontro tra i due artisti è avvenuto nel 2005, complice un progetto che vedeva coinvolti anche Jah Wobble (P.I.L.) e Steve Jansen (Japan). Da allora si è spesso parlato di un disco insieme e l’attesa è finita all’inizio di maggio 2009. Dopo l’ascolto si può dire che l’attesa non è stata vana. Da ascoltare all’aperto, magari stando sdraiati su un prato guardando le stelle nella calura estiva che ci aspetta.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)