Ottodix

Le notti di Oz
Avevo avuto modo di vedere gli Ottodix in una serata di “Storie di (stra)Ordinaria Scrittura” con protagonista Garbo. Mi erano sembrati compatti e coesi, una buona band di “supporto” agli hit dell’artista meneghino. Ora mi trovo tra le mani il nuovo disco degli Ottodix che è un concept album accreditato però al solo Alessandro Zannier. Poco male. Il disco è la storia di Oz, un avatar che non sa di esserlo, manovrato da un burattinaio in carne e ossa, in un mondo di finti valori ed assurdi ideali. L’epopea di Oz si muove su fondamenta electro pop dalle tinte ombrose, che possono anche essere considerate, in alcuni passaggi, un omaggio a certe atmosfere depechemodiane. La cura dei particolari, dai suoni al digipack, dalle foto al carattere tipografico utilizzato, è maniacale. “Le Notti Di Oz” richiamano il movimento Futurista che proprio quest’anno viene ricordato e festeggiato. A dar manforte agli Ottodix la voce di Madaski in “Nuovi Frankestein” e quella di Georgeanne Kalweit (ex Delta V) in “Insonnia”. “Le Notti Di Oz” non è decisamente un album che recepisci al primo ascolto, ma che richiede più passaggi per riuscire ad entrarci e gustarne appieno le piccole sfumature. Capisco che in un mondo votato alla velocità d’azione e di pensiero, questa cosa possa sembrare una violenza intima non sopportabile. A voi la scelta. Da una parte “Le Notti Di Oz” dall’altra la “Super Hits Mega Party compilation”. Mi fate sapere però cosa sceglierete di ascoltare? Sono curioso.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)