Why not loser

Born to be a loser
Esordio sulla lunga distanza per i trevigiani Why Not Loser. Per fugare ogni dubbio e per evitare che i lettori non avvezzi al loro genere si dilunghino nella lettura, vi dico subito che i quattro fanno del sano hardcore melodico di stampo californiano. Se per voi band come Offspring, Green Day, No Fx, No Use For A Name, Bad Religion, Millencolin, sono state motivo di ascolto e forsennato pogo, siete nel posto giusto. La band è nata nel 2008 con Cenex, Nemo, Ciano e Mirko, tutti con precedenti esperienze musicali alle spalle. I quattro fin dal primo incontro hanno cominciato a scrivere canzoni originali, cosa non facile in un genere così abusato e fotocopia di se stesso come il punk melodico. Consci di questa difficoltà i Why Not Loser si sono destreggiati tra liriche in italiano e liriche in inglese, dimostrando che anche la nostra lingua ben si adatta ad un ritmo sostenuto, tra chitarre che si rincorrono, batteria martellante e melodie a profusione. I Why Not Loser con il loro debutto discografico riescono a rinverdire il genere con 11 brani in 35 minuti. Personalmente preferisco le liriche in inglese, che mi fanno tanto “California style”. “Interdate”, che apre il disco, è perfetta, come la successiva “You Drive Me Crazy”, “So Sorry” e “Bad Way”. I Why Not Loser superano la prova discografica, ora devono solo suonare in più occasioni possibili, festival, concerti al chiuso, mega raduni, ma anche feste di classe, di matrimonio, o di battesimo, insomma dove ci sia anche una sola persona che può scatenarsi con le loro canzoni. Non sono mai stato in California, ma con i Why Not Loser posso sognarla ad occhi aperti. Questa è la forza della musica. Bello, vero?

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)