GOSSIP
RockER Festival, Estragon
Bologna, lunedì 31 maggio 2010
Nonostante l'hype attorno alla band di Beth Ditto, l'Estragon non registra il tutto esaurito, anche se i Gossip hanno una fama, come si dice, trasversale. Rispondono quindi all'appello indie boys & girls, trentenni pseudo trendy, quarantenni orgogliosi di non essere omologati e naturalmente una nutrita rappresentanza dell'universo omosessuale cittadino. Beth non ha il vestito a grandi strisce orizzontali bianche e nere che ha indossato a Cannes nell'esibizione in spiaggia al Festival del Cinema (è noto a tutti che le righe orizzontali non smagriscono), ma è comunque fasciata in un abito che ne evidenzia non le curve, ma i rotoli (citazione di Beth e dal blog di cucina apranzoconbea). E' decisamente fiera di esibire la sua diversità, in tutti i sensi. Anche perché la sua voce passa sopra a tutto: una voce soul che fa quello che vuole (incluse le cover di Tina Turner, Cindy Lauper e un accenno di Lady Gaga), anche se, come a volte accade, quando parla sembra una porno Paperina (la fidanzata di Paperino). Il gruppo (tastiera/chitarra, basso, batteria) interpreta il repertorio come ci si aspetta: bene, senza sbavature, spicca un suono di chitarra spudoratamente rock, ma senza virtuosismi; a questo ci pensa Beth e non solo col canto, ma anche nel rapporto col pubblico: continuo, diretto, simpatico. Come quando prende la macchina fotografica di un fan e si fa da sola le foto sul palco con i musicisti per poi ritornare la macchina al legittimo proprietario: il sogno di ogni fan-fotografo a un concerto; oppure quando le lanciano un perizoma taglia xs sul palco: lo prende, lo infila prima in testa (unico luogo possibile) e poi lo fa indossare sopra i jeans alla batterista (dalla taglia più contenuta). Saranno anche cavolate, ma servono a trasformare un concerto in uno show; del resto Beth Ditto, con le sue copertine di fashion-magazines e sfilate parigine, trascende ormai lo status di cantante . Non c'è bisogno di dire che durante Standing in the way of control e Heavy Cross il tripudio e il ballo sono generali.
PIXIES
Ferrara Sotto Le Stelle
Domenica 6 giugno 2010
In questo caso il prevedibile sold-out si è avverato: circa 5000 persone hanno risposto all'appello di Charles Michael Kittridge Thompson IV o Black Francis o Frank Black, insomma il front-man e chitarrista dei Pixies: una formazione che ha definitivamente raggiunto lo stato di cult band, citata come fonte di ispirazione da una serie di supergruppi che vanno dai Nirvana ai Radiohead. Anche per questo i Pixies si possono permettere di dire apertamente una frase come questa: torniamo solo per i soldi. Stranamente, o forse no, un'affermazione così ha suscitato più comprensione che critiche, della serie almeno sono onesti, un po' come quando la stessa cosa l'hanno detta i Sex Pistols. Sono passati 21 anni dal loro album di massimo successo Doolittle, che seguiva di due anni l'esordio Come On Pilgrim, 17 dall'annuncio dello scioglimento e 6 da quello della reunion. La line-up però è quella originale: Frank Black, Kim Deal al basso, David Lovering batteria e Joey Santiago chitarra. Poco importa se Frank e Kim non si parlano praticamente più e se un'improbabile (e in questa sede non richiesta) obiettività porterebbe a definire il concerto una perfetta esecuzione con poco pathos. Dove sono il noise, la rabbia, la passione? Rimangono di certo l'indiscussa professionalità e soprattutto delle canzoni che fanno ormai parte della storia rock. Migliaia di fans sfegatati sono giustamente in delirio per quest'unica apparizione italiana della stagione e quindi lo spettacolo può e deve continuare. Anche dopo la pausa di 15 minuti a causa di problemi con le transenne antipanico davanti al palco per l'eccessiva calca.
(Pubblicato il:
28/11/2013)