Fabrizio Frabetti & Bluesfrog

Uh!
Quando un musicista suona dal 1992, prima nei Railless e poi negli Antibiotici, quindi decide di tentare una propria carriera a suo nome, ma giunge al primo album nel 2009. La domanda nasce spontanea. Perché aspettare tanto tempo? Perché non dare in pasto le proprie canzoni e vedere cosa succede? Poi mi informo e scopro che Fabrizio in questi anni ha pubblicato un libro, ha scritto alcune pièce teatrali, insomma non è stato con le mani in mano e la cosa mi da una certa sicurezza, “Uh!” deve essere per forza un disco maturo, curato nei minimi dettagli, senza sbavature o riempitivi da saldi di fine stagione. Quindi non mi rimane che iniziare l’ascolto. Ebbene Frabetti ha avuto ragione, ha atteso, ma ha dato vita ad un disco piacevolissimo, nel quale i cantautori italiani, quelli con la “C” maiuscola, fanno capolino di tanto in tanto. Un album ricchissimo di storie e bella musica, alla batteria c’è Ellade Bandini, alla chitarra Lelio Padovani e sopra tutto la voce di Fabrizio che non si stanca mai di raccontare con quel piglio tipico di chi ha macinato chilometri su chilometri suonando in tutti gli angoli di questa Italia distratta e svogliata, che non concede troppo a chi ha delle cose da dire. L’alternanza tra brani lenti e canzoni più “veloci” prende per mano l’ascoltatore, mentre Frabetti sembra a suo agio qualunque cosa canti. Alcuni pezzi dovrebbero entrare di diritto tra le canzoni da ricordare (“Le Stelle Della Cisa”, “Mille E Una Notte”, “Dio Del Mare”, “Mezzosogno” e “Uh!”), ma anche le restanti meritano più di un ascolto. Un bel disco di musica d’autore, ma non pensate a cose pesanti da digerire, qui c’è una leggerezza che è difficile da trovare in tanti dischi. Complimenti, ma adesso spero di non dover aspettare dieci anni prima di ascoltare il seguito.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)