Said

Said
I Said sono nati nel 2002, come progetto parallelo dei Ba-Boo Gang (con all’attivo diverse produzioni discografiche). Finita quella esperienza Riccardo, Matteo e Manuel si dedicano a testa bassa ai Said. Un primo album di hard-core melodico nel 2003, poi un secondo cd nel 2005, “Magma”, dal suono più elettronico e meno californiano. Un incidente d’auto porta con sé Manuel ed i Said continuano in trio, registrando, nel 2007, il terzo album intitolato “Polis”. Il trio trova quindi sulla sua strada la chitarra di Pietro ed i concerti cominciano a fioccare. Fanno da spalla a diversi nomi italiani ed intanto pensano al nuovo album. Il nuovo ed omonimo cd esce sul finire del 2009. “Said” contiene alcuni pezzi (registrati nuovamente) provenienti da “Polis”, ma non possedendo quel disco non ho idea di quali siano, chiedo venia, ed altri nuovi di zecca. A dire il vero ascoltando l’album non si ha l’impressione che “Said” sia una specie di compilation, perché tutto si muove su un binario che procede dritto fino all’orizzonte. Il sound è ormai un post rock, post punk, post emo, che suona maledettamente coeso e compatto. Alcune digressioni come “Computer Dance” sembrano un po’ forzate, ma basta continuare e passare a “Carillon” per tornare a risentire i Said che fino a questo punto dell’album abbiamo apprezzato. Da “Gesù” e “Città D’Anime” i suoni si addolciscono dandoci la possibilità di prendere una boccata di ossigeno. Poi di nuovo a fare stage diving con la voce tirata di Ricky. Il sound “croccante” dei Said (definizione che campeggia nel loro my space) è servito a temperature altissime, basta eliminare alcune portate un po’ tiepide per avere davanti a sé un pranzo da favola. Post ska, post crossover, post cucina molecolare.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)