The Sadies

Darker circles
La musica è sempre alla ricerca di nuove sonorità. Nuove tendenze. Nuovi generi. Nuove band. Il tutto alla disperata ricerca di invogliare i sempre più sparuti ascoltatori ad appassionarsi a qualche cosa che possa far vendere una copia. Ma se gli ascoltatori volessero sentire qualcosa che rimandi al passato, quando il rock era rock e non si mescolava con l’elettronica, il punk, il reggae, lo ska ed altri mille generi? Cosa si dovrebbe fare? Si dovrebbe cercare la discografia di band come i Sadies, attivi dal 1998 in Canada, ma innamorati del deserto statunitense, con in carniere una decina di album. Ci si dovrebbe tuffarsi nell’ultimo album, “Dark Circles” e rimanere affascinati da come il rock, quando era solo rock, possa ancora vivere (alla grande) in dischi che trasudano passione. Figli d’arte, Dallas e Travis sono i pargoli di Brian e Larry Good dei Good Brothers, band canadese di country, questi Sadies sembrano decisamente in ottima forma. Ballate rock e canzoni western, ma anche quel pizzico di psichedelica che non guasta, echi surf e country suonato con gli strumenti della tradizione: mandolino, tastiere, banjo, chitarra, basso e batteria. Se poi ci aggiungete una voce e dei cori maledettamente yankee il gioco è fatto. Undici canzoni divise, come una volta, in due facciate che aspettano solo di essere consumate vestiti da cowboy in sella al nostro cavallo lanciato al galoppo verso il Grand Canyon. Oppss, dimenticavo che siamo in Italia. Però per chi vive in Emilia la consolazione di abitare nella regione più americana e rock dell’intera penisola. I Sadies sono davanti ad un fuoco a cantare. Scaldiamoci con la loro musica.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)