KATE BUSH

Cover Story


KATE BUSH

Never For Ever

(EMI) 1980

Kate Bush entra nel decennio dell’edonismo reganiano con il suo terzo album, “Never For Ever”, un terzo album che deve chiarire le idee sulla statura artistica dell’inglese. Un terzo album che arriva dopo appena due anni dal suo esordio. Ebbene “Never For Ever” è il disco che mette a tacere tutti, sostenitori e denigratori. Kate Bush riesce nel miracolo di dare un corpo multiforme alle sue canzoni, sia che si tratti di pop, rock, elettronica o musica classica. “Never For Ever” ascoltato oggi a 30 anni di distanza risulta ancora fresco e dispettoso, come la sua copertina. “In molti pensarono, appena videro la copertina dell’album, che si trattasse di uno scherzo, di una copertina ilare”, ha dichiarato Kate Bush a proposito della grafica dell’LP. Se però non si accantona all’istante l’immagine di copertina, si può affermare che questo disegno è tutto tranne che ilare. Dalla gonna di Kate Bush escono allo scoperto decine di personaggi, buoni e cattivi, belli e brutti, tutti a sottolineare la forza che sprigiona la musica della Bush, tutti ad affermare che la carica sessuale di Kate è lì in bella vista, senza censure o limitazioni di sorta. Kate è in una posizione di pace sognante, mentre dalla sua gonna fuoriescono vampiri, pesci, gatti, pipistrelli, persone, oche, uccelli. Kate produce un vortice di emozioni che si traduce in tanti animali ed emozioni che possono essere piacevoli ma anche sgradevoli, anzi, assai sgradevoli. La copertina di “Never For Ever” è un calcio al basso ventre di tutti coloro che vogliono trovare la malafede in ogni cosa, che giurano di aver sentito quello che non potevano ascoltare, semplicemente perché erano altrove, che davanti a una gonna che si alza mostrano il loro essere, chiudono gli occhi e si coprono il volto. Una copertina strana che solo Kate Bush poteva partorire. “Never For Ever” è il primo album di Kate che la vede coinvolta in prima persona anche nella grafica. Infatti, tra i crediti figura come “art direction”. Un'art direction che ha affidato a Nick Price l’onere di rendere palpabile l’idea che aveva nella sua testa. L’incontro con Nick arrivò attraverso il fratello John Carder Bush, di professione fotografo, che consigliò alla sorella di sfogliare alcuni libri con illustrazioni di Price. “Mi ricordo che Kate mi ha detto che voleva che dalla gonna uscissero creature luminescenti e oscure”, dice Price, “Il senso di tutto questo era inequivocabile, ma io le chiesi di spiegarmelo e lei sorrise senza pronunciare una parola”. Nick cominciò a disegnare prendendo spunto da alcune foto scattate dal fratello di Kate, che si occupò del fotomontaggio visibile nel retro copertina (una Kate in versione pipistrello), mentre a Nick fu affidato anche il disegno su una delle etichette incollate al vinile, raffigurante una farfalla appoggiata a un fiore. Il primo disegno che fece Price fu approvato da Kate, che si complimentò con lui per aver azzeccato subito quello che aveva in mente. La forza delle parole della Bush, che per metafore trattava anche temi tabù come la masturbazione, erano pienamente rappresentate dal disegno di Price che emanava ed emana ancora oggi un sinistro fascino. La preponderante forza di Kate non passò inosservata con questo terzo album, il singolo “Breathing” fu apostrofato come indecente. Il testo della canzone raccontava di una donna incinta che moriva per essere stata sottoposta a radiazioni durante una guerra nucleare, la donna sentiva la vita spegnersi dentro di lei, fino all’ultimo respiro che metteva fine anche alla vita del suo bambino. La copertina del disco riuscì a raccontare attraverso un’immagine la bellezza e la sofferenza delle canzoni. In molti si sono persi nelle creature in copertina e i più attenti hanno fatto un'analisi precisa e scrupolosa trovando quanto segue: 5 pipistrelli, di cui 4 con denti da vampiro; 13 uccelli, di cui 7 colombe bianche; una rondine; un corvo con i denti; un cardellino; un cigno; due uccelli dal lungo becco giallo; 7 farfalle; una balena; un pesce; un formichiere; 2 gatti; un cane; un leone; un serpente con denti da coccodrillo e uno con piccole ali da drago; un rettile non ben definito; 30 diavoli assortiti tra cui uno che cavalca la balena, un altro è sul cigno e un paio sono sopra delle colombe bianche; due persone di cui si vede solo la testa. In tutto questo guazzabuglio Kate Bush è riuscita a dare corpo e anima a una delle copertine più controverse degli anni ’80. Qualcuno prova ancora dei brividi lungo la schiena ripensandoci oggi. Complimenti. Non era così facile e scontato.


(Pubblicato il: 25/07/2014)