Ataraxia-GammaPop

Unsigned Bands & Label

ATARAXIA. Per chi è alla ricerca di sonorità che racchiudano l'eleganza della sinfonia classica e la plasticità delle immagini di Peter Greenaway, la strada da percorrere non è lunga, nè tortuosa. Il viaggio degli Ataraxia ha preso le mosse una decina d'anni fa proprio da Modena. Da sonorità tipicamente Goth e New Wave il trio è oggi approdato alla rivalutazione delle atmosfere medievali e dei palchi inconsueti offerti dal patrimonio artistico e architettonico italiano: giardini storici, castelli, palazzi antichi, occasionale ma pefetta cornice per la teatralità degli Ataraxia. "Il primo impatto con la scena italiana era stato devastante, ma poi il resto d'Europa ci ha accolto benissimo, permettendoci di esportare anche parte delle nostre radici. Solo negli ultimi due anni, quasi di riflesso, abbiamo riattivato il contatto, e adesso abbiamo anche qui un pubblico fedele". Così si racconta Francesca Nicoli, la cui splendida voce è ispirata dalla passione controllata di Diamanda Galas e Teresa Salgueiro dei Madredeus, ed è in grado di confrontarsi con successo con l'adattamento in italiano di Wuthering Heights di Kate Bush. Gruppo di culto all'estero (provate a verificare il numero di siti web a loro dedicati!), secondo la loro stessa definizione "esteti alla ricerca di una bellezza inattesa, autentica e universale". Già nei cataloghi di etichette come Apollyon e Cold Meat Industry, abituati a ricevere lettere da Hong Kong, grazie alla diffusione worldwide attualmente curata da Audioglobe, legati alla calma della campagna ma pronti a spostarsi, per registrare e suonare, da Nizza a Lisbona, sul modello di quei clerici vaganti a cui hanno dedicato il recente Historiae, gli Ataraxia amano inoltre giocare col significato e coi suoni delle parole, scrivendo e cantando in inglese come in latino, italiano, portoghese e francese.

GAMMAPOP. Stando ai suoi stessi fondatori, la Gamma Pop (il nome è quello di una canzone da New Raceion, di Alan Vega dei Suicide) nasce da un sentimento non precisamente encomiabile: "Hatezine" è infatti la definizione del sito web lanciato nel 1996; musica, ma anche cinema e libri, approcciati con passione e competenza, e con un malcelato risentimento verso la critica 'ufficiale'. Nel Novembre 1997 Gamma Pop si tramuta in etichetta, e raccoglie in Metal Machine Muzak le voci di 21 band italiane (e non) cresciute a contatto con le esperienze anglo-sassoni, dal noise dei Sonic Youth all'indie Smithiano: Launderette, Three Second Kiss, Mirabilia, Northpole sono più che un semplice vivaio. I passaggi radiofonici e le recensioni (anche quelle dei vituperati 'mensili cartacei') sono un passo avanti verso una sprovincializzazione che rifiuta di imporsi "limiti o confini, geografici o ideologici che siano". E' per questo che la Gamma Pop cura con maniacale attenzione il sito web (www.gammapop.com), su cui è possibile ordinare online i tre lavori dati fino a oggi alle stampe: Operation Manitoba segna nell'autunno '98 l'esordio noise-guitar-pop-psycho-rock dei bolognesi Cut (sotto cui si celano i piloti del'etichetta); il vinile arancio su cui sono incisi i cinque minuti di I'm in love with someone older than me rispecchia la professata passione per i Pavement dei modenesi Julie's Haircut. Bologna aveva già tributato i propri riconoscimenti ai Rose Island Road, filiazione del post-rock agricolo di Slint e Palace, che con Awaked and Astrayed meritano al principio del '99 l'appellativo di "Motorpsycho italiani". Mentre la Gamma Pop diventa anche club, nella miglior tradizione britannica, i pupilli Three Second Kiss si preparano ad affrontare un tour estivo USA come opening act di June of 44.


(Pubblicato il: 28/11/2013)