La tecnologia oggi

Tech vs Human

In questa rubrica tratterò di quanto la tecnologia oggi ci permetta fare musica ottenendo risultati che fino a pochi anni fa erano alla portata solo di alcuni studi di registrazione che costavano (e costano) moltissimo denaro.
Fortunatamente (per noi) chiunque ora può permettersi di registrare il proprio CD nella quiete e tranquillità della propria casa.
Non so se siete d’accordo, ma potremmo far risalire il tutto dalla nascita dell’ADAT, che circa sette anni fa irruppe sul mercato e con la sua qualità ed il suo costo abbordabile rivoluzionò il mercato dell’home studio (mettendo a volte in crisi gli studi professionali); permettendo risultati che fino a poco tempo prima erano alla portata solo di studi di registrazione dal costo (giornaliero) quasi pari al valore dell’ADAT stesso.
Poco tempo dopo la nascita dell’ADAT la nuova richiesta da parte di noi utenti insaziabili fu: “Possiamo registrare in digitale, WOW! Ma pensa che bello sarebbe poter trattare l’audio come se fosse un file da computer, come se stessimo usando Word….”
Detto Fatto!
Taglia, cuci, copia, incolla non sono più verbi usati solo in sartoria: fra Protools, Pulsar, MOTU 2408 e chi più ne ha più ne metta c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Le caratteristiche di un buon home studio, a mio parere, dovrebbero essere almeno un paio: ottimizzazione ed affidabilità.
Io ho un Macintosh.
Il mio mac serve solo come registratore digitale. E fa poche altre cose: Internet ed un po’ di grafica, ha un numero minimo di estensioni, solo quelle necessarie per fare le cose che mi servono.

L’affidabilità per come la vedo io é semplicemente riuscire a gestire in modo appropriato - e senza farsi prendere dal panico - tutti gli eventuali problemi software ed hardware che si possono presentare durante il processo creativo.
Se un computer è ottimizzato è anche affidabile, (software originale, mi raccomando.)
Ci sono un sacco di cose da tenere in considerazione e di cui vi parlerò in futuro: che software usare (quello che vi piace di più e col quale vi trovate meglio), i plug-in, il mastering ed i masterizzatori, i microfoni, i sintetizzatori ed i campionatori software; insomma, ci sono un sacco di cose da poter comprare.
Lo scopo è cercare di evitare di spendere soldi due volte: comprare lo strumento giusto per le nostre esigenze subito significa non dover essere schiavi del prodotto nuovo che uscirà l’anno prossimo ma se siete affetti da GAS (Gear aquisition syndrome) come me allora è un altro discorso e le cose si complicano non poco.
La tecnologia è disponibile, i prezzi si abbassano, la qualità si alza e la scelta è ampia.
Non è più valido il discorso: “Non è tanto la tecnologia che hai a disposizione ma è come la usi…” certo, i Beatles e George Martin in Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band hanno usato solo quattro tracce di registrazione,
Non accusatemi di essere blasfemo ma chissà cosa sarebbe saltato fuori se avessero avuto ProTools….
A dopo.


(Pubblicato il: 28/11/2013)