Techno pills - marzo 2007

Passato<br>
Bene, ma non troppo. In soldoni ecco il bilancio delle vendite musicali online nel 2006. Dopo i fasti del 2005, sotto la spinta di iTunes, le vendite online sono cresciute, ma non abbastanza da compensare le perdite – vertiginose – delle vendite dei cd. Secondo i dati dell’International Federation of the Phonographic Industry, si parla di una caduta totale intorno al 4% rispetto all’anno precedente.
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Futuro<br>
Presto anche le grandi etichette potrebbero aprire le porte alla commercializzazione online di musica senza alcuna restrizione di copyright ad uso privato. Questa l’opinione diffusa che è emersa al MIDEM - la fiera globale dell’industria musicale - lo scorso gennaio. I guadagni arriveranno lo stesso, dicono alcuni esperti, tra cui Jacques Attali, illustre economista francese ed appassionato di musica. Attali scommette sulla musica live, e su un modello per la musica online simile a quello sella vecchia radio: musica gratis grazie alla pubblicità.
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Il mago della musica online<br>
Le indies europee si sono unite. Il risultato è Merlin, un’agenzia con sede in Olanda che commercializza online il repertorio indipendente, attraverso un sistema chiamato MyStore. Il sistema debutterà su MySpace, ma potrà esssere scaricato e utilizzato su qualsiasi sito web. L’obiettivo di Merlin è di dare alle indies una chance in più per competere con le “Quattro Grandi” nel mercato in ascesa della musica online.
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La solita musica<br>
Microsoft potrebbe mettere lo zampino nel mercato europeo della musica digitale prima del previsto. Incoraggiato dalle prime vendite di Zune negli Stati Uniti, il gigante del software avrebbe deciso di lanciare la propria alternativa all’iPod di Apple in tempo per la corsa al regalo di Natale. Microsoft rimane tuttavia con i piedi per terra, e conferma di non stare sfidando la supremazia di Apple, ma semplicemente di tastare il terreno nel presente – e nel sempre più promettente futuro - della convergenza digitale.

Trend setter<br>
Di questi tempi sembra che ogni prodotto targato Apple sia destinato a sicuro successo - e a sicura copiatura - ancora prima di essere messo sugli scaffali. E’ il caso di iPhone, che ha riempito le pagine dei giornali, specializzati e non, in occasione del suo lancio alla recente fiera mondiale dei prodotti elettronici, a Las Vegas. Tra i concorrenti eccellenti, lo stilista e designer Prada, che ha fatto notizia con il suo Prada Phone, che verrà messo sul mercato europeo a fine febbraio ad un prezzo non proprio popolare (circa 700 euro), completo di astuccio in pelle. Rigorosamente griffato.
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Vie di scampo<br>
Chiamare e ricevere chiamate sul cellulare all’estero costa troppo. Nel segno della protezione dei consumatori, La Commissione Europea sta procedendo spedita per ridurre le tariffe di “roaming”, che variano dai 3 ai 12 euro al minuto, a seconda del paese e dell’operatore di telefonia mobile utilizzato. Nel frattempo, il mercato sta proponendo soluzioni alternative basate su Internet. Come quella di Truphone, una compagnia inglese che offre chiamate per soli 2 o 3 centesimi invece di 1 o 2 sterline. Una bella differenza, l’unico inconveniente è che bisogna essere pronti ad investire in un cellulare Wi-Fi.
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Occhio per occhio<br>
Microsoft e Wikipedia (la più grande enciclopedia del mondo scritta dagli utenti della Rete) sono nell’occhio del ciclone dopo il tentativo di Microsoft di pagare un blogger di Wikipedia per modificare alcuni articoli sull’open source. Microsoft ha risposto alle accuse con altre accuse, affermando che dietro agli articoli c’è lo zampino di IBM, grande sostenitore dell’open source. La notizia non sembra aver intaccato, almeno per il momento, la fama di Wikipedia, che si è aggiudicata il quarto posto nella classifica 2006 degli e-brand più forti del mondo, dopo Google (oro), Apple (argento) e il terzo posto della videocommunity YouTube.


(Pubblicato il: 28/11/2013)