DRM sì, DRM no
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Risale allo scorso dicembre lALT del Presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, alla proposta di abolizione dellimposta sulla vendita di supporti digitali (PC, lettori MP3, telefoni cellulari...) per l'accesso a musica e contenuti multimediali. La proposta era caldamente appoggiata (ovviamente) soprattutto dai produttori di apparecchi digitali, secondo cui limposta provoca un aumento dei prezzi di vendita delle apparecchiature, con conseguente distorsione del mercato. Il tutto ingiustificato (sempre secondo questa campana) a fronte della diffusione dei sistemi DRM - letteralmente Digital Rights Management, sistemi tecnologici che consentono di firmare e perciò di rendere identificabili e protetti i contenuti digitali, e di conseguenza di esercitare i diritti dautore.
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Dopo mesi di dibattiti e lobby sfrenata, la proposta aveva praticamente ottenuto lappoggio di quasi tutto il pool dei Commissari europei. La Direzione Generale per il Mercato Interno, responsabile del dossier, era pronta a presentarlo prima di Natale, ma è stata fermata in zona Cesarini, dopo che numerosi artisti, autori, editori ed associazioni per la protezione dei consumatori hanno fatto la voce grossa. La Francia ha avuto la parte del leone, con una lettera firmata niente meno che dal premier Dominique de Villepin. Quanto sono affidabili i sistemi DRM? Come ovviare alla criminalizzazione dei consumatori per copie ad uso privato? E quali conseguenze per gli autori, soprattutto gli indipendenti, che gravitano al di fuori del giro di accordi tra grandi case discografiche, service provider e produttori di apparecchi elettronici e digitali? Questi alcuni dei dubbi fondamentali avanzati dai cugini dOltralpe.
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Così, la Commissione si è presa una pausa per schiarirsi le idee. Ma, si sa, lindustria non si concede mai lunghi periodi di riflessione. Al Midem di Cannes, in gennaio, nuovi modelli di business sono stati messi a confronto, e si sono discusse le prospettive per il futuro di produzione, distribuzione e fruizione di musica digitale. Il segnale più importante che è emerso è una nuova (o rinnovata?) linea di tendenza favorevole alla distribuzione di contenuti digitali liberi dai sistemi DRM, grazie anche allincremento delle rendite provenienti dalla pubblicità e dal marketing on-line.
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Per i produttori di apparecchi digitali questa non è certamente una bella notizia, mentre la Commissione si sta prendendo ancora un po di tempo per pensare...
Qualche riferimento digitale:<br>
Rhapsody www.rhapsody.com servizio firmato RealNetworks e basato sul proprio sistema DRM per la distribuzione musicale. Compatibile con un certo numero di lettori MP3, iPod (ovviamente) escluso.
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Opening soon...<br>
Qtrax www.qtrax.com servizio di distribuzione di musica online che utilizzerà una delle più diffuse reti peer-to-peer. Prevede una modalità mista: una completamente gratuita e finanziata dalla pubblicità, ed una basata su un abbonamento d'utilizzo mensile. Accordo già firmato con un buon numero di etichette, tra cui Universal, Sony/ATV, Warner Music, The Orchard, EMI, TVT Records.
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Baidu.com www.baidu.com popolarissimo in Cina, dove circa il 90% della musica è piratata, il sito e motore di ricerca Baidu ha da poco concluso un accordo con la EMI per il download di musica DRM free.
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VirginMega e FNAC - Non si conosce ancora il nome del servizio che verrà lanciato dai due distributori. Si sa già, però, che sarà destinato ad etichette indipendenti e che i sistemi DRM saranno rigorosamente tabù.
(Pubblicato il:
28/11/2013)