Sting

Songs from the labyrinth
Vedere il nome di Sting legato al marchio della Deutsche Grammpohon fa un certo effetto, anche al sottoscritto che custodisce gelosamente la sua copia di “Fall Out”, primo singolo dei Police che vedeva in formazione ancora Henry Padovani. Fa un certo effetto perché Sting negli anni si è prodigato in una carriera piena di soddisfazioni e di bei dischi e sentirlo al lavoro sui brani di John Dowland (1563-1626), compositore inglese di epoca elisabettiana è una piacevole, quanto inattesa sorpresa. E’ vero che Sting fin dai tempi dei Police si poteva classificare come un personaggio rinascimentale, ma la sua dedizione in questo cd supera ogni più rosea aspettativa. Accompagnato da Edin Karamazov, Sting canta e suona come se fosse in estasi. “Songs From The Labyrinth” è un viaggio nel tempo e sembra proprio di essere lì, a corte, mentre Sting intona “Fine Knacks For Ladies” o “Can She Excuse My Wrongs”. Uno scrittore di fantascienza, tale Philip K. Dick, aveva profetizzato che un’artista moderna, chiamata Linda Fox, avrebbe coverizzato le canzoni di Dowland. La profezia si è avverata, non si tratta di Linda (personaggio cresciuto tra le righe di un romanzo), ma di Sting, personaggio reale che non finisce mai di stupirci. Chissà se nella ipotetica, al momento, reunion dei Police, Sting vorrà proporre anche questo suo ultimo volto ai vecchi compagni d’avventura. Dite di no? Lo penso anch’io!!! A metà febbraio verrà pubblicato, sempre su Deutsche Grammophon, un nuovo capitolo (dvd+cd) di questa saga che vede ormai legati a doppio filo Dowland e Sting. Incuriositevi, ne vale l’ascolto.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)