DNA2

Anima di pelle
Seconda prova discografica per i bolognesi DNA2. Seconda prova discografica che mette subito in luce una maturazione sonora molto marcata rispetto al debutto discografico. Maturazione che mi piace immaginare dovuta all’arrivo di Andrea Rubini (basso) e Riccardo Mozzo (chitarra). Andrea è una vecchia conoscenza dell’underground nazionale (Balkan Air in primis) e co-firma nove brani sugli undici in scaletta. Non male come nuovo innesto nella band. Ma torniamo al gruppo nella sua formazione completa. I DNA2 mantengono inalterato il loro sound riconducibile alle sonorità di Placebo (Giuseppe Lo Bue, voce, è quasi un sosia, fisicamente parlando, di Brian Molko), Verdena, Afterhours e Marlene Kuntz. Suoni rock pieni di energia, con una chitarra sempre in evidenza che sottolinea i testi (in italiano), che raccontano storie di malessere quotidiano. Il disco parte subito in quarta con “Prodigiosa Compagna Storta”, mentendosi su alti livelli anche con “Anima Di Pelle Complice”. Arrivati al terzo brano, “Già Così Diverso”, la band colpisce nel segno con uno dei pezzi migliori del cd. Un attimo di tranquillità si respira con “Lascio In Mente”, che ci conduce ad un altro momento topico dell’album, “Dentro Muore”, seguito subito dopo da “Come Se Fosse L’Ultima” (semplicemente stupenda nel suo incidere punk). Nei restanti brani da sottolineare “Rolling” (Nirvana docet) e “Viaggia Veloce”, chiusura sognante di un disco al fulmicotone. I DNA2, che vedono alla batteria un’altra vecchia conoscenza dell’underground nazionale, Cristiano Merini, si pongono come uno dei nomi sui quali scommettere per il futuro del rock peninsulare. Ma il rock è morto o no?

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)