Sconfini 2009

Musica contemporanea nelle gallerie d’arte

Sconfini 2009<br>
Terza edizione della rassegna di musica contemporanea nelle gallerie d’arte di Modena, realizzata dal Centro Musica con la direzione artistica di Marco Visconti-Prasca.
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15 maggio 2009, Spazio Vetusta – Via Carteria 60. Ore 19<br>
Eva Zoellner Duo<br>
Eva Zoellner è una musicista che si è posta, tra gli altri, l'obiettivo di presentare la fisarmonica all'interno di un repertorio contemporaneo senza tuttavia rinunciare al "piacere di suonare" che è tipico del rapporto che gli strumentisti instaurano col proprio strumento all'interno di una tradizione orale. Eva Zoellner si presenterà in duo con il contrabbasso, formazione che offre una gamma frequenziale - grave /acuto - e timbrica della più grande ampiezza e varietà: dalla severità dell'organo alla micro-tonalità del folk.<br>
www.eva-zoellner.de
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16 maggio 2009, Galleria Mazzoli – Via Nazario Sauro 62. Ore 19<br>
Doug Hammond<br>
Doug Hammond è un batterista statunitense originario di Detroit, da anni residente in Austria, a Linz. Un batterista "melodico" nella tradizione di Max Roach, Danny Richmond ed Eddie Blackwell che parte dalla fecondissima scena di Detroit – quella dei fratelli Jones (Hank, Thad e Elvin), Pepper Adams, Marcus Belgrave....... – per arrivare a New York, passando dai gruppi di Johnny Griffin e Charles Mingus. E’ stato uno degli ispiratori musicali del "M-Base Collective" sviluppando un linguaggio musicale che ristabilisce in chiave contemporanea un rapporto tra la parola ed il ritmo e, di conseguenza, concepisce il ritmo in funzione discorsiva. Coerentemente a quanto premesso a "Sconfini '09" propone un set di solo batteria & voce.<br>
www.myspace.com/doughammondmusic<br>
www.doughammond.org

17 maggio, Galleria D406 – Via Cardinal Morone 31. Ore 19<br>
B.A.S.T.et<br>
Così come nelle prime formazioni orchestrali di musica Jazz si parlava di "clarinets choir" questo quartetto di saxofoni - B.A.S.T.et - si indirizza più verso un "coro" di voci strumentali, interagenti ma indipendenti, che non a delle formule "gloriose" ma inevitabilmente più risapute. Quindi MELODIA, tanta MELODIA sotto forma di voci che si intersecano e RITMO, ricordando il celeberrimo pezzo di "Duke" Ellington "It don't mean a thing ain't got that thing called swing". Ma oltre alla musica dei Nero-Americani, così cara al cuore di tutti e quattro gli strumentisti del gruppo, si sono tenuti ben presenti quei musicisti bianchi che più di altri hanno saputo interpretare il linguaggio musicale del Jazz con una cifra originale, primo fra tutti Lee Konitz ma anche Lennie Tristano e Gerry Mulligan ("AKA-Duality"). A chi piace trovare similitudini a tutti i costi si vuole ricordare un musicista in particolare - Julius Hemphill - il cui lavoro ha lasciato un segno importante in almeno due generazioni di musicisti. Tanti numi dunque a tutelare un lavoro che ci si augura soddisfacente e divertente per tutti noi e....VOI! Un "viaggio" dalla musica di un'America sognata ad un'Europa vissuta.<br>
www.myspace.com/bast4et


(Pubblicato il: 28/11/2013)