Zerouno

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Nel 2000 Simone Cattaneo ha voglia di dare vita ad un collettivo musicale. Luca Urbani (ex Soerba) è nel progetto che prende il nome di Zerouno. Nel 2004 la Mescal pubblica il primo album del collettivo, che vede la partecipazione di tanti amici come Alice, Andy e Morgan dei Bluvertigo, Mao, Garbo e Lele Battista (ex La Sintesi). La prima fase si conclude. Oggi con “.2” gli Zerouno sono pronti per rifarci assaporare le loro sonorità che però, a differenza del debutto, affidano le parti vocali quasi esclusivamente a Lele Battista ed il sound diventa decisamente meno elettronico. Ciononostante, come nel precedente capitolo discografico, qualche amico ha fatto visita ai Zerouno, così si può ascoltare un solo di sax di Andy in “Intelligente”, alcune parti di Vincenzo Messina (Statobrado, Terence Trent D’Arby, Renga, Antonacci) in “Non Essere”, “Altro” e “Naturale”, un coro di Marco Pancaldi (ex Bluvertigo) in “Naturale” o un synth di Francesco Agostoni in “Niente E’ Per Sempre”. Sul versante prettamente Zerouno, si può invece dire che i richiami a Franco Battiato si colgono qua e là, soprattutto nelle liriche: “Il gioco è bello quando è stupido, il serio è bello quando è stupido”, “Mi piaci quando parli come un libro stampato, mi piaccio quando incespico nelle parole”, “L’individualista è come me, si sente solo, combatte per un mondo migliore”. Invece per quanto riguarda le sonorità sono quasi da antologia, melodie sognanti e futuriste fanno perfettamente da contraltare alle parole di Lele Battista. Gli Zerouno sono riusciti nel difficile compito di dare vita ad un suono originale, quasi fosse un loro marchio di fabbrica. Un disco per sognatori e per cuori erranti.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)