Marilyn Manson - Mechanical Animal

(Interscope/Nothing) 1998

Alla fine degli anni novanta Marilyn Manson era già diventato un artista di massa. Il suo terzo album, “Antichrist Superstar”, aveva raggiunto la considerevole cifra di 3 milioni di copie ed il suo immaginario, creato a regola d’arte tra religione, sesso, sacrifici, macchine per la tortura, freak e sudiciume aveva fatto breccia tra i teenager (e non solo) di mezzo mondo. Gruppi religiosi, sette, benpensanti e borghesi, si erano messi in fila per denunciare le malefatte di Manson e la negatività di questo artista andato troppo oltre il buonsenso. “Perfetto”, deve aver pensato il cantante americano, perché per il suo quarto album, “Mechanical Animals”, decise di riprendere il tema del concept-album, tanto in voga negli anni settanta ed attinse, volutamente, a piene mani dal Bowie di Ziggy Stardust. Nacque così Omega, personaggio perfettamente calato nel glam-rock, che fece traghettare il sound del gruppo dalle tinte industrial dei precedenti lavori ad un rock più “edulcorato” e pronto per essere messo nelle mani di quella massa silenziosa pronta a prendere le distanze da tutto ciò che esula dal buoncostume, ma che segretamente si nutre proprio di queste “nefandezze”. Per un disco così importante Marilyn Manson non poteva progettare che una copertina epocale. Omega era un alieno che nell’immaginazione di Manson aveva la pelle di color alabastro, un corpo filiforme e doveva essere contemporaneamente ironico e celebrativo nei confronti del music business. “Volevo che Omega fosse una estensione esagerata dell’anticristo presente nel precedente album. Omega doveva incarnare l’iconografia del glam-rock ed andare oltre i lustrini. Ho sempre pensato, guardando le foto che ritraggono gli artisti glam, che dietro al loro luccichio, al loro trucco pesante, si nascondesse il lato oscuro del rock. Volevo arrivare a queste zone d’ombra ed esplorarle”, dice Manson con un strano sorriso sulle labbra. Manson affidò la copertina a Paul Brown, che in passato aveva lavorato per Iggy Pop, Miles Davis, Joe Jackson ed aveva già collaborato con Manson in “Antichrist Superstar”. Brown e Manson pensarono fin dall’inizio ad una immagine a tre quarti di Omega completamente nudo. Manson/Omega avrebbe mostrato il suo corpo con tanto di seni ed una protesi al posto dei genitali, che avrebbe fatto di questo personaggio un essere asessuato. “Omega doveva rappresentare un alieno nella sua vulnerabilità, per il fatto di essere nudo, ma mostrare anche una potente carica sessuale, rappresentata dalla presenza di entrambi i sessi. Omega doveva essere una figura dall’aspetto delicato e violento allo stesso tempo”, dice Manson, aggiungendo: “Ho sempre avuto un attaccamento morboso per le protesi di organi genitali sia maschili sia femminili”.

La foto fu scattata a Los Angeles da Joseph Cultrice, che aveva collaborato in precedenza con Manson. Ci vollero alcune ore per il trucco e l’applicazione perfetta delle protesi. Omega in realtà aveva altre parti applicate al corpo, ma Joseph convinse Manson ad eliminarle per rendere Omega più androgino e più alieno. Per completare la copertina fu aggiunto il nome ed il titolo. Manson decise di inserire altri elementi esoterici, come il giorno ed il mese del suo compleanno, rispettivamente un “1” al posto della “I” in Marilyn ed un “5” al posto della “S” in Manson. Due numeri che si aggiunsero al sei delle sei dita nella mano sinistra di Omega. La copertina era pronta per racchiudere i brani di “Mechanical Animals” ed essere mostrata al mondo. Il mondo, ovviamente, si divise in due. Da una parte gli entusiasti per l’audacia di Manson, dall’altra i detrattori che non ammisero la “volgarità” di un essere nudo senza sesso. La catena Wall Mart decise di non vendere l’album per non offendere i propri clienti. Manson non sembrò preoccupato di questa decisione, faceva parte del gioco al massacro che fin dall’inizio aveva deciso di fare con l’industria discografica e la società americana. Secondo Paul Brown la copertina di questo album è una delle più sovversive immagini degli ultimi trenta anni di rock. “La mia intenzione è quella di suscitare delle emozioni e reazioni nella gente e credo di esserci riuscito con questa copertina”, dice Manson non nascondendo la sua soddisfazione ed aggiungendo: “Il fatto che una copertina con questo messaggio, sia arrivata al numero uno nella classifica di vendita americana, mi riempie di orgoglio e mi gratifica. Penso fermamente che sia riuscito a dire più cose con questa immagine che con cento libri. Ho incitato la gente a pensare”. L’album fu pubblicato in cd con un box di plastica bluastra, in modo da rafforzare il colore alabastro di Omega; in doppio lp con un vinile di colore bianco ed uno di colore blu e successivamente ripubblicato in cd con una copertina a fumetto. Da segnalare che tra le tante edizioni uscite nel mondo, in Corea le parti intime di Omega furono censurate con una fascia che riportava il titolo dell’album in coreano. Il successo planetario di “Mechanical Animals” è passato anche dalla sua copertina, una copertina dal messaggio tanto forte quanto dolce. Omega ci guarda nel suo essere androgino ed il suo sguardo ci mette in difficoltà. A testimonianza delle nostre paure e delle nostre radicate convinzioni. Un disco da possedere anche se la musica di Marilyn Manson non è nelle vostre corde, ma semplicemente per ammirare la sua copertina ogni qual volta vi sentiate indisposti nei confronti del diverso. Una lezione di vita su una copertina di un disco. Non è poco, se ci pensate. Non è poco.


(Pubblicato il: 28/11/2013)