New York Dolls, Babyshambles

THE NEW YORK DOLLS + Thee STP<br>
Nuovo Estragon - Bologna, 14 ottobre 2006<br>
A volte ritornano. Non sempre è un bene. In alcuni casi invece sì.
Ma è mai esistito qualcosa di più profondamente e sguaiatamente rock’n’roll delle New York Dolls?!! Qualcosa di più glamour, trascinante e irriverente delle Bambole di New York? La risposta è definitivamente NO.
Sento già i mormorii e finanche le sghignazzate che sottintendono “Nel 2006? Ma che New York Dolls! Dai, sono passati 30 anni e ne sono morti 3 su 5!”. I numeri non si possono confutare, questo è certo. Ed è quasi certo che la chitarra di Johnny Thunders Genzale sia irripetibile. Ma ragazzi, dovevate esserci. Nell’attesa dell’inizio è bello osservare il pubblico: tanti “over” con un certo sguardo negli occhi che più o meno dice “io lo so bene chi sono” e parecchi giovanissimi, il cui sguardo dice “stasera vedrò qualcosa che non avevo mai visto prima” e per tutti un punto interrogativo “ma ne varrà la pena o sarà solo un triste e pallido ricordo di un passato che fu?”. E poi spuntano gonne molto mini, stivali altissimi, trucco pesante, pantaloni strettissimi e sapete una cosa? Nessuno ci fa caso. Non è esibizionismo, è partecipazione.
La band sale sul palco e dopo pochi secondi entra anche David Johansen. La folla è letteralmente in delirio. Dal primo brano si capisce subito che non è uno scherzo, la band è potente, omogenea e ha voglia di dare e prendere divertimento. Looking For A Kiss surriscalda l’atmosfera e dalle espressioni dubbiose si passa all’incredulità, intorno a me decine di persone letteralmente con mascella caduta e bocca aperta, lo sguardo fisso del “non può essere vero”. Del resto chi ha già ascoltato il nuovo album “One Day It Will Please Us To Remember Even This” (un titolo che è tutto un programma: un giorno saremo contenti di ricordare persino questo) era già rimasto stupito da quanto fosse incredibilmente all’altezza del nome che lo ha firmato; “incredibilmente” perché era obiettivamente poco credibile che nel 2006 le New York Dolls, o quel che ne rimane, potessero avere qualcosa da dire. Ma evidentemente una storia particolarmente sfortunata, interrotta praticamente sul nascere, aveva bisogno di un riscatto e di una degna fine.

Johansen (per un certo periodo conosciuto come Buster Pointdexter) assomigliava a Mick Jagger a 20 anni (esiste anche un film con entrambi) e gli somiglia ancora oggi, a 57: lo stesso fisico asciutto, fianchi stretti da ragazzino, movenze seducenti, una voce inconfondibile e una interpretazione che fa la differenza. Non si veste più “da donna”, ha abbandonato gli stivali con le zeppe, ma quando gli gettano due “boa di struzzo” non esita a sfoggiarli con una naturalezza direi congenita! Però le unghie sono di nuovo laccate di rosso (nella versione bluesman degli ultimi anni non era proprio il caso), la camicia è di tulle nero coperta di brillantini. Sylvain Sylvain alla chitarra, l’altro “sopravvissuto”, è più magro di quel che recenti immagini fanno credere, anche se il cappello non lo toglie mai…. Le altre tre bambole sono Sami Yaffa al basso, ex Hanoi Rocks, Steve Conte nel difficile ruolo di Johnny Thunders (il look lo aiuta molto) e Brian Delaney alla batteria. Il concerto prosegue con brani nuovi e brani storici che si alternano senza che si abbassi la tensione (come spesso accade con gruppi “di una volta”). Certo quando arriva il momento di brani come Trash e Pills si raggiunge l’apice e un pensiero mi attraversa fugace la mente: il rock’n’roll è proprio morto perché di concerti così oggi ne se ne vedono più.
Grazie Morrissey per avere voluto con tutte le tue forze questa reunion.
Il punk’n’roll di Thee STP ha avuto l’arduo compito di aprire la serata ed è stata un’esibizione assolutamente all’altezza della situazione... ho esaurito lo spazio a mia disposizione, ma credo che Thee STP, da fans delle New York Dolls quali sono, capiranno.

BABYSHAMBLES<br>
Nuovo Estragon - Bologna, 26 Maggio 2006<br>
Eccoci alla band più chiacchierata del momento. Con il front-man Pete Doherty a concentrare su di sé tutti gli sguardi e tutto l’interesse del pubblico. Chi non lo conosceva come cantante dei Libertines lo ha conosciuto come fidanzato di Kate Moss. Il concerto dei Babyshambles mette d’accordo i giornalisti di Mojo e Vanity Fair; se ne parla dal parrucchiere e nel negozio di soli vinili per intenditori. Il 23 febbraio 2006 Pete Doherty ha ricevuto l’NME Award per l’uomo più sexy… nello stesso mese pare abbia anche vinto un altro dei tanti Award in circolazione, ma per la … Peggiore Esibizione Live… può arrivare in Limousine ad una festa di qualche noto stilista ed uscirne sul cellulare della polizia per un pernottamento in prigione (la mattina dopo la limo è sempre lì che lo aspetta per riportarlo a casa)… lungi dal far calare le tenebre sui Babyshambles, tutto ciò non ha fatto che accrescere l’hype intorno a questa band. L’aurea dell’artista maledetto ha sempre affascinato le folle e bisogna dire che Doherty incarna perfettamente questo ruolo: ha un notevole talento artistico e un’altrettanto notevole tendenza a frequentare the dark side of life, e di solito questi due aspetti sono strettamente connessi. Ancora una volta è la Triade a far parlare dei propri adepti: Sex, Drugs & Rock’n’Roll.
I Babyshambles sono attesi all’aeroporto di Bologna intorno alle 19… arrivo posticipato intorno alle 23, la causa pare sia uno dei soliti problemi di “forza maggiore” con la polizia londinese. Ciò significa: estenuante attesa per il pubblico in sala, ma all’atterraggio… dalla scaletta dell’aereo alla scala del palco dell’Estragon è un attimo. Le bretelle e il cappello ci sono, quindi il concerto può avere inizio.
Questo concerto non si merita certo il premio del peggior live… Pete è piuttosto in forma e la band lo segue a ruota, è un vero front-man, un istrione. Le caratteristiche dell’album d’esordio si ripropongono in questo concerto: sprazzi di genio accanto a momenti deboli e quasi noiosi. Brani coinvolgenti accanto a jam inutili, ma che sapientemente finiscono un attimo prima che sia troppo tardi.
Mi ricordo il concerto dei Libertines al Covo Club, mi pare nel 2003, quando tutto ciò doveva ancora essere immaginato: un gran concerto. Il nuovo pop-rock britannico in una delle sue massime espressioni del momento. Al fianco di Pete il suo amico/nemico Carl Barat a fare da perfetto contrappeso. Erano eccezionali insieme. Peccato che abbiano rotto, almeno per ora.
La mia rubrica sul nostro MusicPlus cerca di raccontarvi i concerti e le loro emozioni, ma questa volta, anch’io, ho dedicato molto più spazio al personaggio che non al concerto... è inutile Pete, sei troppo glamour per non parlare di te!


(Pubblicato il: 28/11/2013)