Legs McNeil - Gillian McCain

Please kill me
Finalmente, a dieci anni dalla sua uscita in America, viene pubblicato anche in Italia “Please Kill Me”, storia del punk statunitense, narrato attraverso 500 ore di conversazioni con i diretti interessati. Un libro imponente, che inizia il suo racconto con i Velvet Underground ed arriva alla morte di Johnny Thunders avvenuta nel 1991. Nel mezzo tantissime storie, tantissimi aneddoti, tantissime avventure e la nascita di un genere musicale che ha segnato la storia della musica. Una lettura avvincente e velatamente triste. Infatti per chi, come il sottoscritto, ha vestito per due giorni l’uniforme del punk, ma è rimasto punk nell’animo anche oggi a quaranta anni passati, sapere che i Ramones non si parlavano, ma hanno fatto quindici anni di tour ininterrotti è una pugnalata al cuore, ma anche leggere che i vari Richard Hell, Dead Boys, Iggy Pop avevano un chiodo fisso nel cervello, provare più droghe possibili è sconfortante, come è sconfortante il ritratto che esce di Patti Smith, non troppo edificante, per usare un eufemismo. Poi, però, in mezzo a tutta questa tristezza esce la luce dei Blondie, il gruppo meno punk di tutti (musicalmente parlando), che invece risulta essere quello più vicino a questa ideologia di tutti quanti. Un libro che si legge tutto d’un fiato e mette a nudo un genere musicale che proprio in America ha visto la sua massima espressione artistica, a differenza del punk inglese costruito tra le mura di un negozio di abbigliamento in King’s Road. Un libro fondamentale per capire che anche il punk è stato un genere in mano a qualche giovanotto troppo stordito per capire la grandezza di quello che stava accadendo. Peccato. Per il punk. E per chi ancora ci crede.

Formato: libro


(Pubblicato il: 28/11/2013)