Markonee

The spirit of radio
Nel ‘99 Stefano Peresson (ex Danger Zone, band metal bolognese che decise di tentare l’avventura in terra americana) ha pensato di dare vita ad un nuovo progetto musicale. La sala prova è stata trovata a Pontecchio Marconi e quindi con molta naturalezza è stato scelto il nome di Marconi, poi tramutatosi nell’attuale Marconee. Alcuni cambi di formazione hanno tenuto fermo il gruppo per oltre un anno, poi finalmente la band ha deciso di registrare il primo album. Infatti dopo aver avuto un battesimo live infuocato ed aver creato attorno a loro un nutrito stuolo di fan, chiamati “marconisti”, il gruppo è entrato in studio. Ovvio che il debutto discografico doveva avere come protagonista Guglielmo Marconi, che campeggia fin dalla copertina di questo concept album pubblicato sottoforma di cd e lp. Inizia l’ascolto. Subito veniamo presi dall’intro “Algoritmo”, che sfocia in “Colors” e subito si capisce con cosa abbiamo a che fare, un rock dalle tinte AOR, che ama i Bon Jovi, ma anche i Def Leppard, o i Saxon e chiede tanta melodia nei suoi assoli al fulmicotone. Cori e controcori echeggiano ancora nelle orecchie, mentre i Markonee sono già arrivati a “Black’n’Grey”, lento strappalacrime. Nel proseguo del disco da citare la forza di “Every Beat Of My Heart” (in Poison style), l’irruenza di “Loved Land” (che richiama i Motley Crue più dolci), il vulcano in eruzione di “Discovery” (con echi di Metallica), la riuscita “Would I Lie To You” (un brano da antologia) e la priestiana “I Know that You Know That He Known”. Scommettiamo che “The Spirit Of The Radio” tra dieci anni sarà una pietra miliare del genere? Scommettiamo? Metallari “grinzi” e imberbi, io vi ho avvertito.

Formato: lp-cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)